11 gennaio 2016

Presa diretta – la guerra dei vaccini e la guerra dentro

Perché tante famiglie hanno smesso di vaccinarsi e da dove derivano le loro convinzioni? - Queste le domande cui il servizio di Presa diretta ha cercato di rispondere: “Sono così tante le associazioni anti vaccino che la ministra Lorenzin ci ha messo la faccia, mostrandosi mentre vaccinava i propri figli”.

Non è che se smettiamo di vaccinarci i virus sono ancora lì: le malattie continuano a circolare e ad essere letali.
E le vaccinazioni sono in calo proprio nella famiglie benestanti e non per colpa dei migranti o dei rom, come a Rimini, la provincia con meno vaccinazioni: qui sono nati i primi movimenti anti vaccinazioni e per questo si registra il più alto numero di malattie come il morbillo.
E questo comporta rischi per altre malattie come la encefalite.

Chi sono quelli che non si vaccinano e per quali ragioni? Chi sono gli esperti che fanno campagna contro i vaccini?
Sono numerosi i gruppi anti vaccinazioni e fanno grande comunicazione su internet: su google trovi il sito di Comilva, un'associazione che si batte contro l'obbligo di vaccinazione, dove si parla dello strapotere delle multinazionali, si parla dei danni da vaccino, si critica l'opera dell'Oms.

Comilva organizza incontri in Italia per diffondere le loro idee: coi vaccini i bambini sarebbero più deboli, corrono il rischio dell'autismo.
L'avvocato del movimento se la prende coi pediatri e coi medici che sarebbero pagati dalle case farmaceutiche (dunque non super partes).
Il suo studio segue casi contro lo Stato per i vaccini: si citano sentenze di condanna, che correlano vaccinazione e autismo, senza ricordare che poi questa è stata ribaltata in appello.
Non esistono evidenze scientifiche che correlano vaccinazione e autismo.

Serravalle è uno dei pediatri che si batte contro le vaccinazioni di massa: nemmeno lui porta pubblicazioni scientifiche ma racconta di centinaia di casi, di malattie che intervengono a seguito di vaccinazioni.
I bambini non vaccinati sono più sani - dice - ma ammette che non esistono dati scientifici a corredo: bisognerebbe individualizzare i vaccini, devono essere i genitori a scegliere.
Ma in base a quali informazioni, visto che i genitori non sono medici?

Università del sacro cuore di Roma: il prof. Ricciardi lavora all'ISS: di fronte alla giornalista invita a non abbassare la guardia contro certe malattie, come il morbillo, perché possono portare complicazioni importanti.
A Roma una bambina è morta per una malattia nata da complicazioni dopo il morbillo: il sistema di controllo esiste ed è efficace, rassicura il medico, portando l'esempio della vaccinazione contro l'influenza.

Le accuse degli anti vaccino sono diverse: non esistono feedback sull'efficacia delle vaccinazioni, non si dovrebbero fare le vaccinazioni tutte assieme e nei vaccini ci sono sostanze tossiche come il mercurio.
I vaccini, poi, indeboliscono i bambini perché impediscono una loro formazione immunitaria: ma noi dobbiamo proteggere i bambini, oltre all'immunità naturale, non possiamo tornare all'800.

In Spagna un bimbo non vaccinato è morto per difterite, una malattia che era sparita da 30 anni.
Non è stato facile fare la diagnosi della malattia, i medici non l'avevano mai vista prima: i genitori facevano parte di un movimento anti vaccini, aspettavano per vaccinare il figlio.
Il medico guru, del movimento anti vaccini si chiama Uriarte, è un medico omeopata che si batte per la libertà di vaccinazione dei bambini, nonostante la vaccinazione abbia salvato la vita a centinaia di bambini.

Se il piccolo Pao fosse stato vaccinato, non sarebbe morto: a Olot c'erano altri bambini non vaccinati, il focolaio rischiava di estendersi.
In Catalogna la copertura dei vaccini copre il 95% della popolazione e dunque è difficile avere malattie come difterite o poliomelite.

Nelle mail arrivate in redazione da parte dei genitori la parola che corre di più è autismo.
Massimo Montinari è un medico che sostiene che esista una correlazione tra vaccinazione e sindrome autistica: sostiene di aver un protocollo per curare l'autismo, una farmacia di Mantova vende i prodotti per curare questa malattia.
Si tratta di prodotti omeopatici, per una “bonifica intestinale”, tranquillanti, fermenti lattici, prodotti dalla società Guna.
Il direttore ammette di non aver fatto delle ricerche sugli effetti e oggi è molto più cauto sugli effetti delle sue cure sull'autismo.
Peccato che non esistano prove scientifiche che dimostrino l'efficacia di questo protocollo: lo dice Salvo di Grazia, autore del libro Salute e bugie.
Lo stesso Montinari non ha mai pubblicato sulle riviste scientifiche i dati delle proprie cure: i benefici arrivano perché le famiglie, spesso per disperazioni, vogliono vederli.
Famiglie che spendono anche seimila euro l'anno per le cure, le visite da questi medici alternativi costano centinaia di euro.

Il medico insegnerebbe presso l'università Nicolaus, che avrebbe pure tre sedi: da una ricerca della giornalista, non ne esisterebbe nessuna perché da nessuna parte si insegnano i corsi su cure alternative.
Nemmeno a Miami, dove avrebbe tenuto solo un seminario su bambini con questa malattia.

Stefano Vicari, dell'ospedale Bambin Gesù, è un medico che diagnostica centinaia di casi di autismo ogni anno: le cause della malattia sono genetiche, poi ci sono altri fattori come l'età paterna, la nascita prematura.
Molti genitori hanno paura delle vaccinazioni, perché si fanno nell'anno di vita, quando si manifestano i primi segni della malattia, ma è scorretto sostenere che esista una correlazione: in Giappone dove hanno sospeso i vaccini, i casi di autismo sono aumentati.
Non vaccinare i minori li espongono a maggiori rischi.

La verità, se non ci si ferma a frettolose ricerche via google, è che Montinari non ha pubblicazioni su riviste scientifiche, ha solo una pubblicazione su una rivista di cui è direttore. Mentre invece esistono pubblicazioni che negano legami tra autismo e vaccini.

Perché allora questa storia ha preso piede? Presa diretta ha seguito la storia di un ex medico inglese, sostenitore della teoria dei vaccini, Wakefield, che i media inglesi avevano trasformato in un eroe. Senza dare peso alle ricerche scientifiche: genitori e scienziati venivamo messi sullo stesso piano.

Vi ricorda per caso la storia di Stamina e del presunto guaritore Vannoni? Quanto è stata gonfiata dai media?
Dopo il caso Wakefield, nel 2004, si registrò un crollo delle vaccinazioni in Inghilterra: nel Galles è tornato il morbillo, dopo che scoppiò un'epidemia, che causò anche un morto. Morte che provocò un'ondata di panico, che fece capire alla gente dell'importanza dei vaccini.

La battaglia dei vaccini in Africa.
Mentre in Europa non si vaccinano i bambini, in Uganda in Africa si combatte una battaglia coi vaccini per salvare la vita ai bambini.
Iacona è andato fin lì per raccontare dell'importanza della vaccinazione, assieme all'Amref: dopo la guerra civile sono passati dal 56% all'80% con un calo della mortalità.
Quando poi il governo ha tagliato i fondi per la vaccinazione, la diffusione delle malattie ha ripreso a crescere: la battaglia si conduce negli health center, ma anche portando la vaccinazione il più capillarmente possibile, vicino ai villaggi.
Gli angeli dei vaccini si muovono con le moto, nel paese, e creano delle piccole sedi sotto i grandi alberi di questo paese dove si muore anche per la malnutrizione. Per la povertà.

Il benessere porta a dimenticarsi di queste malattie, che uccidono.

Nella seconda inchiesta Elena Stramentinoli ha raccontato la storia di un foreign fighters e si comprenderà la forza della propaganda del califfato e quanto poco è stato fatto in Europa per combattere il nemico dal fronte interno.


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