05 gennaio 2016

Sulla gogna di Facebook

Sono d'accordo: la gogna mediatica (dopo la pubblicazione delle foto degli agenti su FB da parte di Ilaria Cucchi) è una cosa ingiusta, specie oggi dove, in un click un'immagine viene condivisa con migliaia di persone.
E le bacheche diventano così degli sfogatoi, posti dove infierire pro o contro. Contro i carabinieri presunti responsabili del pestaggio di Stefano Cucchi.
Ma anche contro Ilaria Cucchi (e la sorella di Giovanni Uva), colpevole per la sua ostinazione nel voler giustizia. Nel non rassegnarsi alla verità di comodo.

Ma dobbiamo aggiungere anche qualcos'altro, se vogliamo essere onesti fino in fondo: se Ilaria non avesse pubblicato quella foto del cadavere di Stefano, non saremmo qui a parlare della violenza subita dal fratello. Quelle foto non mentono.
Se non le avesse pubblicate, saremmo ancora qui a voler riaprire i casi Cucchi e Uva? O forse non li avremmo già archiviati e dimenticati, come successo per le violenze alla Diaz?
Sto dicendo che qualcosa, nel meccanismo ufficiale del sistema democratico in cui viviamo, si è inceppato.
Nella giustizia, dentro le forze dell'ordine.

Ci dobbiamo indignare per quelle foto postate su FB.
Ma anche per non aver dato giustizia e protezione a persone mentre nelle mani dello Stato.

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