La deflazione perché i consumi interni non crescono, la chiusura delle aziende per delocalizzazione (per la spinta verso salari e condizioni sempre più basse), il boom dei voucher, le famiglie che non si formano, che fanno figli più tardi i quali abbandonano la casa dei genitori in "tarda" (rispetto alla media europea) età.
E' il paese dove il lavoro è quasi una forma di ricatto: a Rigopiano, dove è caduta la frana i posti di lavoro nel resort (sepolto dalla frana) sarebbero stati usati in cambio di favori da parte del comune.
Questa sera il primo dei tre servizi di Presa diretta riguarderà il livello dei salari in Italia:
Puntata di PRESADIRETTA dedicata al tema sociale più caldo del momento. Il lavoro e i salari. Un confronto tra due mondi del lavoro su cui riflettere, quello italiano e quello svedese.E' il mondo dove incontri persone che prendono 800 euro lordi mensili in nero per 54 ore settimanali di lavoro
E' il mondo in cui a perdere non sono solo i salari di operai (o autisti ..), ma anche negli ingegneri i salari sono passati da 43 mila euro a 31 mila.
Siamo il paese dove il lavoro vale di meno e una brochure del governo si vantava pure di questo.
Così succede che i giovani laureati se possono se ne vanno all'estero.
Oppure gli insegnanti comaschi vanno in Svizzera a lavorare dove prendono uno stipendio da 5000 franchi.
La Provincia di Como, 29-01-2017 |
Non ci possiamo permettere salari dignitosi, perché dobbiamo essere attrattivi, questo ci dicevano gli esperti di economia, i politici che hanno portato avanti queste ricette liberali. Il risultato è un mondo dove a valere non è più il merito, le capacità di far bene il proprio lavoro.
Ma sono le relazioni, le raccomandazioni, le amicizie.
Non possiamo permetterci articolo 18, salari dignitosi ma tolleriamo evasione fiscale, contributiva, dell'Iva. Tolleriamo senza lamentarcene troppo delle mazzette distribuite nelle opere pubbliche.
E il paese è lì, apparentemente fermo, sul fronte della slavina. Pronto a precipitare.
Con l’inchiesta SALARI DA FAME di Elena Stramentinoli PresaDiretta restituisce l’immagine impietosa di un paese dove ormai la precarizzazione del lavoro è un fatto compiuto. In Italia gli ultimi indicatori economici fotografano un paese dove il 20% della popolazione detiene quasi il 70% della ricchezza, dove i salari non crescono quanto la produttività, un paese dove la liberalizzazione dei contratti fa rima con sfruttamento selvaggio e il tenore di vita delle famiglie è sempre più schiacciato verso il basso.Un lungo viaggio di PRESADIRETTA in giro per l’Italia a incontrare storie che raccontano come il precariato continua a crescere in tutti i settori del lavoro, nel privato e nel pubblico, dal medico all’archeologo, dal contadino alla tuta blu, dal fattorino in bicicletta al cameriere. E poi a PresaDiretta il confronto con un modello che sembra lontano anni luce dal nostro, quello svedese. Con il reportage di Riccardo Iacona, SVEZIA IL PAESE DEI SINDACATI.Come fanno in Svezia ad aumentare gli stipendi, ma proprio tutti gli stipendi, ogni anno? E come fa la politica ad andare d’accordo con i sindacati? Come fanno insomma gli svedesi a vivere così tanto meglio di noi?Già, perché Svezia è il paese dove i redditi sono i più alti d’Europa, dove i salari vengono adeguati al costo della vita ogni anno ma le imprese rimangono le più concorrenziali, il paese che è uscito dalla crisi economica del 2008 più velocemente di tutti, quello dove il sindacato non viene vissuto da chi è al Governo come un problema, ma come parte della soluzione. Qual è Il segreto di questi numeri?La seconda inchiesta tratterà il tema dell'acqua pubblica (di cui si era occupata già Presa diretta nel 2009, anche l'anno scorso): tutti i governi che si sono succeduti dal referendum del 2011 (in cui la maggioranza degli italiani aveva espresso un principio ben chiaro) hanno di fatto proseguito verso la privatizzazione del servizio, mettendo paletti ai comuni che intendevano proseguire col servizio in house.
Anche a Roma, con la nuova amministrazione del M5S e la partecipata ACEA.
Quali sono gli effetti di queste politiche nei confronti dei consumatori italiani?
Con ACQUA PRIVATA di Alessandro Macina le telecamere di PRESADIRETTA hanno fatto un viaggio tra centro e sud dell’Italia per scoprire come, a 6 anni di distanza dal referendum sull’acqua pubblica in cui gli italiani votarono in massa per dire si all’acqua pubblica, non solo l’acqua non è tornata al pubblico, ma si è aperta una nuova frontiera per lo sfruttamento privato di questo bene essenziale. La nuova frontiera è stata soprannominata la “battaglia per le fonti”. In regioni come la Sicilia, la Calabria o la Campania l’acqua è stata privatizzata due volte, a valle e a monte. I grandi gestori privati infatti possiedono la rete idrica e anche le fonti, possono quindi vendere l’acqua ad altri gestori privati che a loro volta la rivendono e la distribuiscono ai cittadini. E il costo delle bollette lievita.Ma c’è anche chi ha trovato il modo di ribellarsi alle gestioni costose e inadempienti.
L'intervista che apre la puntata sarà un faccia a faccia tra il giornalista Riccardo Iacona e l'attore Toni Servillo, volto di tanti film importanti (con Sorrentino, da Andreotti a Jep Gambardella).
L'attore racconterà di come la professione oggi sia diventata un prostituirsi, un affidarsi al talento.
Ma il talento non basta: il teatro si oppone a tutto ciò perché mette al centro la parola, al teatro non si parla inutilmente.
Il protagonista di “IACONA INCONTRA” è Toni Servillo a teatro in questi giorni con “Elvira” prodotto da Teatri Uniti e dal Piccolo. Grande successo a Milano, a Parigi e ora a Napoli al Teatro Bellini.Attraverso Elvira del Don Giovanni di Molière e Jouvet , Servillo racconta il mestiere di attore come una maniera di stare al mondo in cui recitare significa molto di più che mettere in scena una parte. Attraverso “Elvira”, Servillo tocca la vita, l'arte, il sentimento e la passione. Lo stare al mondo con emozioni vere. Jouvet dice agli allievi che avranno imparato qualcosa proprio il giorno in cui avranno la consapevolezza interiore che ciò che sono è in relazione a ciò che fanno. In quella corrispondenza c'è la chiave della vita, non solo del teatro. “SALARI DA FAME”, “SVEZIA IL PAESE DEI SINDACATI”, “ACQUA PRIVATA”, sono un racconto di Riccardo Iacona con Marianna De Marzi, Alessandro Macina, Elena Marzano, Raffaella Notariale, Elena Stramentinoli
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