09 gennaio 2017

La bomba (sociale) Italia

Prendo a prestito il titolo, quanto mai "azzeccato", de l'Espresso, che descrive del clima sociale e politico che ci aspetta nel 2017: sta per esplodere una bomba sociale, effetto della crisi economica, della situazione ancora ferma nel mondo del lavoro (a meno di non voler esultare per i post cinquantenni che continuano a lavorare), dei flussi migratori e della crescita degli arrivi di profughi e migranti economici.
Una bomba che rischia di esplodere anche nelle mani di quanti l'anno confezionata: ieri pomeriggio all'Arena di Giletti era collegato il sindaco di Cona, il comune dove la scorsa settimana è avvenuta la rivolta degli immigrati "ospitati" in condizioni poco dignitose sotto le tende.
Stiamo parlando di una frazione, Conetta, circa 190 residente, composta per lo più da persone anziane, che si è visti arrivare in paese 1500 migranti.
Quando si parla di gestione dell'immigrazione, si parla anche di questi: centri poco attrezzati in comuni che non sono pronti nell'accogliere queste persone.
Oltre al sindaco del paese, era collegato l'assessore veneto Marcato (spesso ospite della trasmissione di Rete 4 di Belpietro..).
L'assessore era l'oggetto delle accuse dalle persone del paesino veneto: lì, la Lega non era venuta a vedere come stavano le persone, che problemi avevano.
Era molto dimesso l'atteggiamento dell'assessore ora che la tensione (e il dito puntato della gente) è rivolta contro di loro.

Tema della puntata de l'Arena era "Chi ci guadagna dai migranti"?
Per il momento, questa gestione poco illuminata ha fatto guadagnare qualche cooperativa (e le inchieste di Mafia Capitale hanno spiegato quali interessi criminali ci siano dietro questo business), i politici che le hanno usate come serbatoio di voti, i trafficanti di esseri umani .. e i partiti che soffiano sul fuoco delle paure e degli allarmi sugli immigrati.

Come se ne esce da questa situazione, ora? Da questa bomba che è un mix di paure su terrorismo, sui profughi, sul futuro?
Di certo non con questi inutili dibattiti su post verità e authority per il controllo di internet.
Nemmeno col rinfacciarsi problemi e colpe.
Su l'Espresso Marco Damilano intervista il ministro Minniti, dove spiega la sua proposta di re introdurre i CIE: bene, a patto che non diventino luoghi i detenzione come le carceri, abbiamo già abbastanza luoghi dove si radicalizzano le persone.
Altrimenti, anziché un passo in avanti verso il modello virtuoso proposto da Report, faremo solo un passo indietro (nascondendo queste persone in luoghi da cui non possono più muoversi).
E' rimasto nel cassetto la proposta di Renzi su un piano per aiutare i paesi africani, per evitare questi viaggi della disperazione.
Aiutiamoli a casa loro, si diceva una volta.
Che è sempre meglio che rimanere chiusi in casa (innalzando muri) in attesa che la bomba esploda.

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