22 gennaio 2017

Tu che puoi diventare Jeeg


Avendolo perso al cinema, Ho avuto la fortuna di vedere il film di Gabriele Mainetti “Lo chiamavano Jeeg robot”: un po' film d'azione, un po' anche favola moderna di un paese che, minacciato dalle bombe di un nemico insidioso, ha bisogno del suo super eroe per salvare le persone.
Finisce così, il film: il ladruncolo che diventa supereroe suo malgrado (Claudio Santamaria), che dopo aver sconfitto il suo nemico (un grandissimo Luca Marinelli), si rende conto che ora dovrà usare i suoi poteri per salvare tutti.
“Sfortunato quella terra che ha bisogno di eroi” era una celebre frase attribuita a Brecht.
Siamo noi quel paese sfortunato.

Immagine presa da Il Post

Ho visto le immagini del recupero dei dispersi sepolti sotto la valanga all'hotel Rigopiano: la gioia dei vigili del fuoco, degli alpini, delle forze dell'ordine e dei volontari quando dopo ore e ore di fatica riuscivano a tirar fuori, viva, una persona.
La loro gioia, è anche la nostra.
I nostri eroi.
Quando questa storia sarà finita, però, potremmo anche parlare di come in Italia sappiamo gestire, a volte anche abbastanza bene, le emergenze. Ma malissimo la gestione post emergenziale, quando passate le settimane la gente rimane sotto le tende o nei container.
E, altrettanto male, anzi, in modo quasi criminale, la parte prima, quando si costruiscono le cose, quando si dovrebbe fare manutenzione degli argini dei fiumi, dei boschi.
Quando si decide di cementificare zone rischio alluvionale, quando si decide di costruire in zone a rischio sismico, quando non si fanno sufficienti controlli sul rispetto dei criteri di costruzione.
Oppure quando si mettono su carta le grandi riforme, su province e sul corpo forestale (accorpato ai carabinieri), senza pensare alle conseguenze pratiche. Chi fa cosa, poi. Chi si prenderà le responsabilità, poi, su un determinato aspetto. Le strade, il sale quando nevica.
Verrà forse un giorno in cui non avremmo bisogno più di questi super eroi.

La vignetta di Makkox, a Gazebo di mercoledì 20 gennaio



Perché si interverrà prima, nelle città e nei borghi isolati sulle montagne, affinché una nevicata, o un evento temporalesco particolarmente importante possa essere osservato da casa, al caldo.

Un'ultima cosa.
Nel mondo dei super eroi, il nemico di solito è un qualcosa che viene da fuori. Dallo spazio. Oppure un pazzo che vuole conquistare il mondo.

A Rigopiano, sull'appennino marchigiano e abruzzese (e prima ancora a l'Aquila, a Genova,..) il nemico siamo anche noi.

Il finale del film "Lo chiamavano Jeeg Robot" e quel bisogno dell'eroe che veglia sulle nostre vite:
Voce Narrante: Che cos'è un eroe? È un individuo dotato di un grande talento e straordinario coraggio, che sa scegliere il bene al posto del male, che sacrifica se stesso per salvare per gli altri, ma soprattutto... che agisce quando ha tutto da perdere e nulla da guadagnare. Enzo Ceccotti era davvero un supereroe, come ama definirlo oggi la gente? I benpensanti commiserano le terre sventurate e bisognose di eroi. Ma la verità è un’altra: la presenza di qualcuno che veglia sulle nostre vite ravviva la speranza in un futuro migliore. Purtroppo, oggi, questo qualcuno… non c’è più. Da Tor Bella Monaca, Roma, è tutto. A voi studio.Telegiornale: Passiamo ora allo sport. Domenica prossima, di nuovo in campo, le squadre capitoline: La Roma affronterà la Juventus, mentre Lazio…

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