Avendolo perso al cinema, Ho avuto la
fortuna di vedere il film di Gabriele Mainetti “Lo chiamavano Jeeg robot”: un po' film d'azione, un po' anche favola moderna
di un paese che, minacciato dalle bombe di un nemico insidioso, ha
bisogno del suo super eroe per salvare le persone.
Finisce così, il film: il ladruncolo che diventa supereroe
suo malgrado (Claudio Santamaria), che dopo aver sconfitto il suo
nemico (un grandissimo Luca Marinelli), si rende conto che ora dovrà usare i suoi
poteri per salvare tutti.
“Sfortunato quella terra che ha bisogno
di eroi” era una celebre frase attribuita a Brecht.
Siamo noi quel paese sfortunato.
Immagine presa da Il Post |
Ho visto le immagini del recupero dei
dispersi sepolti sotto la valanga all'hotel Rigopiano: la gioia dei
vigili del fuoco, degli alpini, delle forze dell'ordine e dei
volontari quando dopo ore e ore di fatica riuscivano a tirar fuori,
viva, una persona.
La loro gioia, è anche la nostra.
I nostri eroi.
Quando questa storia sarà finita,
però, potremmo anche parlare di come in Italia sappiamo gestire, a
volte anche abbastanza bene, le emergenze. Ma malissimo la gestione
post emergenziale, quando passate le settimane la gente rimane sotto
le tende o nei container.
E, altrettanto male, anzi, in modo
quasi criminale, la parte prima, quando si costruiscono le cose,
quando si dovrebbe fare manutenzione degli argini dei fiumi, dei
boschi.
Quando si decide di cementificare zone
rischio alluvionale, quando si decide di costruire in zone a rischio
sismico, quando non si fanno sufficienti controlli sul rispetto dei
criteri di costruzione.
Oppure quando si mettono su carta le
grandi riforme, su province e sul corpo forestale (accorpato ai
carabinieri), senza pensare alle conseguenze pratiche. Chi fa cosa,
poi. Chi si prenderà le responsabilità, poi, su un determinato
aspetto. Le strade, il sale quando nevica.
Verrà forse un giorno in cui non
avremmo bisogno più di questi super eroi.
La vignetta di Makkox, a Gazebo di mercoledì 20 gennaio |
Perché si interverrà prima, nelle
città e nei borghi isolati sulle montagne, affinché una nevicata, o
un evento temporalesco particolarmente importante possa essere
osservato da casa, al caldo.
Un'ultima cosa.
Nel mondo dei super eroi, il nemico di
solito è un qualcosa che viene da fuori. Dallo spazio. Oppure un
pazzo che vuole conquistare il mondo.
A Rigopiano, sull'appennino marchigiano
e abruzzese (e prima ancora a l'Aquila, a Genova,..) il nemico siamo
anche noi.
Il finale del film "Lo chiamavano Jeeg Robot" e quel bisogno dell'eroe che veglia sulle nostre vite:
Voce Narrante: Che cos'è un eroe? È un individuo dotato di un grande talento e straordinario coraggio, che sa scegliere il bene al posto del male, che sacrifica se stesso per salvare per gli altri, ma soprattutto... che agisce quando ha tutto da perdere e nulla da guadagnare. Enzo Ceccotti era davvero un supereroe, come ama definirlo oggi la gente? I benpensanti commiserano le terre sventurate e bisognose di eroi. Ma la verità è un’altra: la presenza di qualcuno che veglia sulle nostre vite ravviva la speranza in un futuro migliore. Purtroppo, oggi, questo qualcuno… non c’è più. Da Tor Bella Monaca, Roma, è tutto. A voi studio.Telegiornale: Passiamo ora allo sport. Domenica prossima, di nuovo in campo, le squadre capitoline: La Roma affronterà la Juventus, mentre Lazio…
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