25 gennaio 2017

L'uso politico delle inchieste

Era quasi divertente, il siparietto messo in piedi ieri sera ad Otto e mezzo, dalla inedita coppia Gualmini Sallusti, nel ruolo di accusa nei confronti del direttore del FQ Travaglio.
Siamo felici di scoprire la svolta garantista ..
Si parlava dell'avviso a comparire rivolto al sindaco di Roma, per la nomina di Renato Marra a capo del Dipartimento turismo del Campidoglio: ma come tante storie per il fratello di Alfano e niente sulla nomina (in conflitto di interesse) per il fratello del capo del personale del comune di Roma?

Risatine, colpi di gomito, la ditta Gualmini Sallusti ha criticato il doppiopesismo del Fatto, il suo comportamento giustizialista che ha rovinato la carriera di politici.
Le dimissioni di Lupi, l'assunzione di Alfano jr alle Poste (dove non aveva alcun incarico precedente, prima della nomina a dirigente).

"In questo paese si è fatto un uso politico delle inchieste giudiziarie" - la tesi finale di Sallusti.
Che forse è vera: chi chiedeva la testa di Cancellieri e Alfano (non indagati), ai tempi dei governi Letta e Monti? Giustizialista anche Renzi?
Milena Gabanelli durante un servizio di Report (sul risparmio tradito) ha chiesto le dimissioni del presidente Vegas (non indagato). Gabanelli forcaiola?

L'uso politico delle inchieste etc etc funziona finché i giornali informano male e a singhiozzo le persone: l'asimmetria dei casi Roma e Milano, per esempio.
L'inchiesta sulle tangenti che l'Eni avrebbe pagato in Nigeria, di cui pochi giornali parlano.
Forse anche perché ci sono di mezzo gli spazi pubblicitari pagati dai colossi, o le minacce di non distribuire certi giornali, come l'Alitalia ha fatto con l'Espresso.

Forse perché, ancora oggi, non si riesce a dinstinguere il discorso penale da quello politico: è opportuno che una certa persona ricopra un certo ruolo?
Per esempio i cerchi magici attorno all'ex presidente del Consiglio.
E' opportuno o no che Marra, il capo del personale, abbia avuto un ruolo nella nomina del fratello? No che non è opportuno.
E se il sindaco sapeva e ha taciuto o detto il falso a chi doveva controllare sulle nomine, pure questo è inopportuno e non legale.

Una politica forte sa assumersi delle responsabilità senza nascondersi dietro alcuna presunzione di innocenza.
Un paese di cittadini informati e maturi sa distinguere caso per caso, accusa da accusa e avere un giudizio personale.
Senza un uomo forte che gli dica cosa pensare.

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