Per fortuna l'assessore (non si sa fino a quando) Berdini ha parlato: ora sappiamo, da una "fonte" inconsapevole, come si lavora dentro la giunta Raggi.
L'impreparazione, la corte di amici, le difficoltà ..
E' la stampa bellezza - citando Bogart nel film "L'ultima minaccia": in democrazia, è la stampa che fa domande, che raccoglie notizie e le pubblica sui giornali, dando modo ai cittadini di farsi poi una loro opinione su politici, sulle amministrazioni.
Libera stampa che in questi giorni si è difesa dalle accuse del M5S, che parlano di accanimento, di alcuni articoli diffamatori, scritti per colpire la Raggi: accuse culminate nella lettera all'Ordine dei giornalisti (lo stesso ordine che il movimento voleva abolire, tra l'altro).
Questo è stato ed è il paese della Rai occupata dai partiti, dei direttori di giornali e dei conduttori di talk gentilmente messi alla porta, delle trasmissioni Rai sabotate (vi ricordate ancora Santoro Biagi e Luttazzi, Annozero, Report? ..) dei giornalisti minacciati dalle mafie, dei giornalisti precari pagati a cottimo.
Siamo ancora il paese dove la giunta Raggi è passata ai raggi x (è un gioco di parole banale, lo so), dove la libera stampa fa domande e pretende risposte dai vertici del movimento.
Ma è anche la libera stampa che non vi ha informato con la stessa incisività dell'inchiesta sull'altro Romeo, l'imprenditore napoletano indagato a Napoli per il mega appalto Consip.
La libera stampa che informa ora della richiesta di rinvio a giudizio per i manager Eni, per la maxi mazzetta (presunta, come presunte le accuse al sindaco Raggi) in Nigeria.
Ieri Calabresi nel suo editoriale parlava dei 5s chiamandoli i nuovi potenti: nuovi forse, potenti non mi sembra.
Impreparati (e autolesionisti) quasi sicuramente.
Sarebbero più credibili, le accuse contro Grillo e Di Maio e Di Battista se venissero da un altro ceto politico (non di certo quelli che attaccavano Giannini e Berlinguer) e da giornali veramente liberi da conflitti di interesse.
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