21 febbraio 2017

Presa diretta: genitori a tutti i costi

Gianni Cuperlo ha aperto la puntata di ieri sera: cosa succederà al PD? Si aprirà uno spiraglio per evitare la scissione? “Il Pd è il principale investimento che la sinistra ha fatto nell'ultimo quarto di secolo .. la scissione renderebbe la sinistra più fragile”.
Ma nonostante le parole di Boccia, di Veltroni, il segretario non ha parlato, non si è alzato a dire “ho capito le loro parole”: se ora si aprisse la diga (per usare la metafora di Delrio), non sappiamo cosa succederà.
Molti osservatori sono rimasti sbigottiti da questo suicidio del maggior partito della sinistra – ha commentato Iacona: cosa avrebbe dovuto fare Renzi?
Questi tre anni alle spalle non sono stati da buttare, ci sono state cose positive. Ma Renzi ha avuto la responsabilità di dividere il paese e il suo partito, arrivando al referendum.
Non ha lavorato per l'unione: questo è l'elemento che segna la sconfitta di questa stagione.
Avrebbe dovuto ascoltare le parole, ieri, Renzi: di fronte alla portata degli eventi che abbiamo attorno, alla destra sovranista aggressiva sul tema dei valori, il rischio di rompere la sinistra è una responsabilità grave.

Renzi dovrebbe alzare il telefono: le parole di Delrio fanno pensare che la scissione fosse preparata dai renziani. Se fosse vero sarebbe grave – la risposta di Cuperlo.
Si rompe una comunità, il PD senza quel pezzo di sinistra non sarebbe più lo stesso: vorrei giocare la partita dentor il mio partito, ma dobbiamo capire le ragioni di questo partito, se le ragioni che hanno gatto nascere questo partito ci sono ancora”.
Renzi potrebbe passare alla storia come il segretario che non ha saputo tenere unito il suo partito.

Cuperlo era dell'idea di fare un congresso accelerato già il 5 dicembre, il giorno dopo il voto: questa volta ci stiamo scindendo senza ragioni etiche, la gente fuori non capirebbe.
I renziani hanno criticato la minoranza di fare una guerra di logoramento, di non aver riconosciuto la leadership: vincere le primarie non significa smettere di confrontarsi – ha risposto Cuperlo.
Durante la discussione sul jobs act, abbiamo avanzato delle proposte, tese a migliorare la legge, ma queste erano liquidate come un tentativo di frenare le riforme, siamo stati chiamati gufi e rosiconi.”

Abbiamo accettato sempre di più di discutere solo tra i nostri, delle rispettive correnti: un partito è vivo se discute, anche se si divide. Ci si deve riconoscere in un perimetro comune: se si arrivasse ad una rotture è tutto il sistema politico che ne risente.
Rischiamo di apparire, come PD, come inadeguati a risolvere i problemi delle persone: serve anche un pizzico di generosità per mettere davanti alle correnti i problemi delle persone.
Io non mi arrendo: mi ostino a pensare che la sconfitta riguarderebbe tutti, non sarebbe più il PD ma qualche altra cosa, non penso di essere un indipendente in un partito di centro”.

La destra stappa bottiglie di champagne, esulta Berlusconi che forse ha incontrato Emiliano e anche Grillo.

I due servizi della puntata:
I sacrifici delle famiglie italiane che intendono adottare un bambino, nel mondo delle adozioni internazionali, e le coppie che sono state truffate da enti internazionali.
Cosa si deve fare per ridurre i flussi migratori, dall'Africa? Quelli di don Bosco hanno ideato il progetto “Stop tratta”, per fermare la tratta dei bambini, mandati a lavorare come schiavi nei paesi del golfo.

Genitori a tutti i costi.
Sono 62 le associazioni, quasi tutte private, che seguono l'adozione dei bambini in ambito internazionale.
Chi controlla il loro lavoro?
Peppe Laganà ha intervistato diverse famiglie che hanno raccontato le difficoltà nell'iter burocratico: il tempo e i soldi spesi per adottare un bambino.
Spese per i legali, per le carte, oltre che all'impegno psicologico e al tempo: si deve essere pronti a tutto.
E poi ci sono le spese economiche: è un business quello delle adozioni, si parla di 60ml di euro l'anno e molte associazioni di famiglie chiedono al governo di riformare le leggi in questo settore.
L'adozione sta diventando un qualcosa da “ricchi”: in questi anni, quando sono aumentati gli enti, sono aumentati anche i costi a carico delle famiglie.
Sono enti autorizzati dalla CAI (l'ente pubblico per le adozioni): tra questi anche l'associazione Airone che recentemente è stata rinviata a giudizio a Savona, per una truffa legata alle adozioni in Kirghizistan.
Una coppia ha raccontato la loro storia: il medico che li ha seguiti, in quel paese, considerava i bambini come merce da vendere alle famiglie.
L'Ente Airone aveva come referente questo medico, Anghelidi, oggi ricercato.
Persino le udienze nei tribunali kirghisi erano una farsa: erano attori che inscenavano l'udienza per una pantomima.
Fabio e Gessica hanno raccontato invece il loro incontro con Vladimir, un bambino di 3 anni: nel 2012, quando loro erano lì per incontrare il bambino viene arrestato il ministro per lo sviluppo kirghiso.
Scoprono così che tutti i documenti sono spariti, perduti, come i soldi spesi per l'adozione: “non è accettabile che l'adozione sia sofferenza, anche per il bambino”.

La Cai aveva già ricevuto una segnalazione su Anghelidi, prima che avvenissero i fatto raccontati da Fabio: ma nonostante la denuncia, ci sono state altre segnalazioni.
Il 19 marzo 2013 la CAI ha cancellato l'Airone mentre le famiglie si sono iscritte come parte civile al processo: accusano la Cai di non aver vigilato abbastanza.
Le coppie venivano spogliate e controllate ai raggi x, ma lo stesso non succedeva per gli enti.

L'Ente Ciai di Milano è il più vecchio, un punto di riferimento nel settore: la Cai controlla poco gli enti – dicono qui al giornalista.
In 15 anni hanno avuto solo il controllo, all'estero non risultano altri controlli sul campo: ma è qui che si possono verificare pratiche poco corrette.
Controllare i referenti, come vengono pagati, controllare i passaggi di denaro per le adozioni, non dovrebbero esserci mai passaggi non tracciati, chiede Paola Crestani, di Ciai.

L'Etiopia ha quasi bloccato le adozioni internazionali, per questi rischi: eppure pochi anni fa, nel 2011, una coppia è stata indirizzata proprio in Etiopia, per l'adozione, dall'ente EnzoB.
Nonostante siano passati anni dal 2011 e i 11mila euro spesi in documenti, il bambino non è arrivato.
Le coppie non hanno mai avuto risposte, in questi anni, dall'ente e dalla Cai, in questi sei anni: la cosa più grave è che quel bambino sia rimasto là.

Cai aveva fatto una verifica su EnzoB nel 2013: accettava tante richieste senza portarne a termine, dopo l'esposto di una famiglia, la procura di Torino sta indagando.

La storia dei bambini congolesi: la senatrice Della Monica ha denunciato una serie di fatti gravissimi, legati al meccanismo dei bambini da adottare in Congo.
Bambini separati con l'inganno dalle famiglie, bambini con una famiglia alle spalle.

Il giornalista di Presa diretta è andato in Congo per seguire la storia dei bambini adottati, dalle famiglie che li aspettavano e che li hanno attesi per anni.
Come mai tutti questi anni di attesa? Nel 2014 si è resa necessaria una telefonata di Renzi al premier Kabila, per sbloccare l'iter adottivo. Nonostante le famiglie avessero speso già migliaia di euro per questo percorso.

Il Congo aveva fatto partire delle verifiche, sulle adozioni: ma le famiglie si ritengono abbandonate dal governo e dalla commissione adozioni.
Famiglie che non hanno ricevuto comunicazioni sui bambini e che, al tempo in cui è stato girato il servizio, ancora non lo avevano visto.
L'onorevole Kyenge nel 2013 era presidente del Cai: racconta della corruzione in Congo, per avere prima i documenti necessari per l'adozione.
L'estate passata tutti i genitori adottivi, tutti e 151, hanno poi raggiunto le loro famiglie: ma dietro questi bambini ci sono storie strane.
Ci sono bambini arrivati come fratelli che invece non lo erano, che hanno mentito sull'età.
L'ente ha imbrogliato le famiglie, se queste storie fossero vere.
Il Congo è un paese ricco di materie prime, eppure i due terzi delle persone sono povere, perché i profitti dell'estrazione di queste materie finiscono all'estero.
Così la vera ricchezza sono i bambini: i minori di 18 anni nella capitale sono il 65%.

Molti bambini finiscono negli orfanotrofi, abbandonati dai genitori perché non hanno i mezzi per prendersi cura dei figli: molti di questi accettano anche l'adozione per dare loro un futuro migliore.
Un futuro, quello delle famiglie di questo sfortunato paese, difficile anche per il crollo del prezzo delle materie prime.
La crisi colpisce anche gli orfanotrofi, che ricevono meno soldi dagli enti, per il blocco delle adozioni: eppure i bambini continuano ad arrivare, abbandonati, lasciati al comune.
In questi istituti trovi bambini per cui è difficile risalire alla loro storia pregressa: solo quelli totalmente abbandonati possono essere adottati. Ma ci sono stati assistenti sociali che hanno fatto in modo superficiale il lavoro, facendo adottare bambini con una famiglia dietro.
C'è il rischio che ci sia un commercio dietro le adozioni: il meccanismo delle adozioni non è ancora trasparente, e questa servirebbe per evitare il fenomeno del commercio sui bambini e quello, ancora peggiore, dei bambini soldato.
Il giornalista Fabrizio Gatti ha firmato un'inchiesta su Aibi, un ente di adozione: Aibi ha chiesto un risarcimento al giornalista per 20mila euro.
La senatrice Della Monica aveva posto, in commissione per le adozioni, il problema dei controlli su Aibi: la commissione non accetta traffici sui minori che, purtroppo ci sono state.
Ci sarebbero stati dei bambini spariti a Goma, grazie all'Aibi: il suo giro d'affari nel 2015 è pari a 6ml di euro.
Il presidente dell'Aibi ha risposto che si sono fidati delle autorità del Congo, non potendo fare ulteriori controlli.

C'è un'altra brutta storia su Aibi: una storia di abuso su minori in un orfanotrofio in Bulgaria, dei bambini più grandi nei confronti di quelli più piccoli, e Aibi non avrebbe denunciato le violenze alle autorità.
Le indagini del governo, racconta il giornalista Stejanov, sono state lacunose: le conclusioni della commissione hanno negato le violenze, peccato che questa non abbia sentito alcun bambino.

Bambini maltrattati, minacciati con delle pistole, abusati. Fotografati seminudi e picchiati se si rifiutavano.
Una gang di pedofili.
Racconti che sono emersi anche grazie ai genitori adottivi, che avevano avvisato via lettera l'Aibi, che si difende tirando in mezzo le autorità bulgare e il fatto di aver saputo tardi di quelle violenze.

L'unico ente pubblico si trova in Piemonte, si chiama Arai: qui puntano sulla preparazione della coppia sia prima che dopo l'adozione. La qualità dell'adozione è preparare le coppie e i bambini: i primi ai nuovi genitori, i secondi al fatto che i genitori che li stanno crescendo non sono quelli naturali.
Ma è uno sforzo che premia, che ha un valore per la collettività.


Le famiglie chiedono una revisione della legge per l'adozione, la possibilità di poter parlare con la Cai (cosa che spesso non è possibile), di calmierare i costi per le adozioni.

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