21 giugno 2008

L'editto Belga di Berlusconi

Dopo l'editto bulgaro contro i giornalisti, l'editto di Bruxelles contro i magistrati sovversivi infiltrati nella magistratura.
Ecco l'editto:
«Annuncio una conferenza la prossima settimana per denunciare la situazione della magistratura italiana - ha detto il presidente del Consiglio - e tutta la mia indignazione e la volontà di non vedere la volontà popolare essere sovvertita da chi infiltrandosi nella magistratura la usa per sovvertire la democrazia».
«Una cosa è certa - aveva esordito il premier rispondendo a una domanda - io nel '94 ho visto sovvertire il voto popolare da parte di una minoranza rivoluzionaria che sta nella nostra magistratura. C'è stato un sovvertimento della democrazia. Ho patito 15 anni di persecuzione per far sì che questo non possa più accadere».
«Non pemetterò in alcun modo che il voto popolare, che la volontà degli italiani sia sovvertita da infiltrati nella magistratura che il resto della magistratura non sa mettere in un angolo che usano accuse false e risibili come quella che mi è stata rivolta nel '94 quando sono stato assolto perché il fatto non sussiste- ha aggiunto Berlusconi che ha dimenticato di aggiungere che aveva tolto lui il reato per cui era giudicato -, per un fatto che non esiste neanche nel codice penale, una invenzione pura di Pm e di giudici che usano il loro potere nell'ordine giudiziario che non è un potere ma soltanto un ordine per sovvertire la democrazia italiana questo non lo posso permettere».
Riferendosi al caso Mills il premier dice che «in ciò di cui sono accusato non c'è nemmeno l'ombra dell'ombra dell'ombra di una possibilità di verità e questo lo giuro davanti ai miei cinque figli, se fosse dimostrato che è vero forse mi ritirerei dalla politica e cambierei anche paese. Non conoscevo la persona, sono fatti che non esistono, risibili, come abbiamo dimostrato....Ancora mi devo vedere scrivere su certi giornali che "Berlusconi ritesse la sua tela di ragno attorno alla magistratura?" È una cosa a cui non posso sottostare».

Ci aveva provato ad usare la linea morbida, la carota: ma al primo intoppo, da parte dell'opposizione dell'associazione magistrati, esce fuori il Berlusconi di sempre.

Quello aggressivo, capace solo di insultare, il menitore, quello che agita lo spettro del complotto, che giura sui figli.

E che attacca l'opposizione, tirando fuori dal cilindro il crac del comune di Roma:
«Veltroni si preoccupi delle notizie terrificante sui conti di Roma che vanno sotto la sua responsabilità. Su questo chiederemo ad un istituto internazionale una completa due diligence. Se sono confermate le notiziesi tratterà di una bancarotta e gli amministratori di Roma saranno dei falliti che non potranno continuare a governare»

Parla lui, che nei suoi anni di governo ha fatto aumentare il deficit del paese di 30 miliardi di euro.
Che con i suoi governatori ha causato il buco nel bilancio della sanità in Lazio e in Puglia.

Che ci ha portato in guerra, in Iraq, seguendo la menzogna dell'amico Bush.
Che ha consentito il rapimento e la tortura tramite rendition di Abu Omar.
Che ha consentito la tortura e la violenza dei poliziotti a Bolzaneto durante il G8 di Genova (anche loro beneficiari dell'emendamento salva premier).

Faccia i nomi dei magistrati sovversivi, risponde l'ANM. Altrimenti si preoccupi delle emergenze del paese: la crisi dei salari, dei mutui, dei conti degli italiani.

La crisi di Alitalia e dell'immondizia in Campania.
Fino ad oggi abbiamo sentito solo chiacchiere: tagli agli enti locali, e un ritorno dei ticket.
Un'ultima cosa, giusto per chiarire: rifarsi al voto popolare ("mi ha eletto il popolo e solo il popolo mi può giudicare" sembra dire) suona un pò da monarchia assolutista.
Lo stato sono io.
Come diceva Luigi XIV.

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