Il disegno di legge, a nome Alessio Butti (enfant prodige di AN), per la protezione del comune senso del pudore.
Ne parla Luca Spinelli su punto informatico.
Oscurare i siti a contenuto pornografico.
5 anni di carcere ed oscuramento del sito, la pena.
In aggiunta "l'istituzione di una sorta di garante per la morale sul web. In sintesi: messa al bando delle varie Moana Pozzi e Ciccioline, in nome della tutela dei minori."
Ecco gli articoli:
Art. 2
1. Il servizio di polizia (...), vigila sulla liceità e sulla moralità del contenuto dei siti della rete Internet (...).
3. L'autorità giudiziaria dispone l'oscuramento dei siti della rete Internet i cui contenuti sono palesemente illeciti o offensivi del buon costume o tali da attentare all'ordine pubblico.
Ovvero, in sostanza, oscuramento di qualche centinaio di milioni di pagine web e ritorno a quelle leggi sulla morale che gli ordinamenti laici hanno ridimensionato in quasi tutto l'occidente.
Infine, l'articolo 3 prevede alcune deroghe:
Art. 3.
1. L'autorità per le garanzie nelle comunicazioni può autorizzare la diffusione di siti della rete Internet i cui contenuti siano parzialmente simili a quelli vietati ai sensi dell'articolo 1 (...)
Ovvero: attribuzione di una sorta di mandato etico-morale all'autorità per le comunicazioni, e istituzione di nuove procedure burocratiche per chiedere le autorizzazioni.
L'articolo 3 è anche la chiave di volta per l'interpretazione della legge, poiché porta a due possibili conclusioni: o la legge ha - come sembra - lo scopo di vietare la pornografia tutta, indistintamente, o è palesemente errata e perciò pericolosa (infatti, se il divieto fosse diretto solo a quelle pubblicazioni pornografiche effettuate per adescare o sfruttare i minori, nessuna deroga dovrebbe essere prevista).
Ne parla Luca Spinelli su punto informatico.
Oscurare i siti a contenuto pornografico.
5 anni di carcere ed oscuramento del sito, la pena.
In aggiunta "l'istituzione di una sorta di garante per la morale sul web. In sintesi: messa al bando delle varie Moana Pozzi e Ciccioline, in nome della tutela dei minori."
Ecco gli articoli:
Art. 2
1. Il servizio di polizia (...), vigila sulla liceità e sulla moralità del contenuto dei siti della rete Internet (...).
3. L'autorità giudiziaria dispone l'oscuramento dei siti della rete Internet i cui contenuti sono palesemente illeciti o offensivi del buon costume o tali da attentare all'ordine pubblico.
Ovvero, in sostanza, oscuramento di qualche centinaio di milioni di pagine web e ritorno a quelle leggi sulla morale che gli ordinamenti laici hanno ridimensionato in quasi tutto l'occidente.
Infine, l'articolo 3 prevede alcune deroghe:
Art. 3.
1. L'autorità per le garanzie nelle comunicazioni può autorizzare la diffusione di siti della rete Internet i cui contenuti siano parzialmente simili a quelli vietati ai sensi dell'articolo 1 (...)
Ovvero: attribuzione di una sorta di mandato etico-morale all'autorità per le comunicazioni, e istituzione di nuove procedure burocratiche per chiedere le autorizzazioni.
L'articolo 3 è anche la chiave di volta per l'interpretazione della legge, poiché porta a due possibili conclusioni: o la legge ha - come sembra - lo scopo di vietare la pornografia tutta, indistintamente, o è palesemente errata e perciò pericolosa (infatti, se il divieto fosse diretto solo a quelle pubblicazioni pornografiche effettuate per adescare o sfruttare i minori, nessuna deroga dovrebbe essere prevista).
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