30 giugno 2008

Incostituzionalità e disinformazione

Incostituzionalità e disinformazione sono due termini che vanno braccetto.
Per ottenere il primo serve anche il secondo.

Che abbiamo qualche problema di disinformazione (notizie non date, notizie enfatizzate, notizie scomparse) te ne rendi conto leggendo la prima pagina del corriere di domenica.Di Pietri: insulti a Berlusconi.
La notizia era quella, per il corriere, assieme ad un fondo di Galli Della Loggia che esponeva i malanni della nostra giustizia: obbligo d'azione penale per i magistrati, magistrati politicizzati e magistrati che cercano l'esposizione mediatica.
L'insulto è aver dato al presidente del consiglio del magnaccia.
E quando Berlusconi definì Di Pietro il peggio, del peggio del peggio?
L'orrore?
E quando Berlusconi definì i magistrati metastasi?
Quando definì gli elettori di sinistra coglioni?
Lì nessuno degli avvocati difensori del premier ravvisò alcuna ingiuria?

E Bossi che risponde "meglio andare con le donne che con i culattoni", non è lievemente offensivo.

Altra disinformazione riguarda il Lodo Schifani bis: sorprende che nessun giornalista si sia informato circa l'esistenza di una simile immunità all'estero.
Infatti non esiste.

Altra bufala: tutti i TG mandano in onda un presunto giurista (scuola Radio Elettra?) che dice che con l'immunità parlamentare ci avviciniamo all'Europa.
Ma nessun ricorda che in realtà ricorda come lo Zimbabwe non stia in Europa.

Negli Stati Uniti incriminano perfino un presidente, qui si farnetica circa l'opportunità che qualsiasi magistrato di periferia si permetta di mettere sotto indagine il presidente del consiglio.
Vogliamo tornare ai tempi di Don Rodrigo?

L'anomalia forse non sono i magistrati politicizzati, ma i politici che usano la legge come gli pare.
E quali sarebbero i magistrati politicizzati? Forleo e De Magistris.
Non Squillante, il Gip corrotto da parte dell'avvocato di un noto imprenditore televisivo.
Non Corrado Carnevale, giudice di Cassazione che aggiusdtava le sentenze per Cosa nostra.

Veniamo alle ultime disinformazioni: trovato l'accordo in Val di Susa. Ma quant'è bravo Berlusconi, dove arriva lui, si arriva all'accordo, nasce l'armonia.

Tutto falso: è stato trovato l'accordo sul metodo di portare avanti i lavori (ossia tramite il dialogo con gli enti locali).
L'accordo con i cittadini e i comuni sul tracciato ancora non c'è.
Ma questo (rispondere alle esigenze dei cittadini) è evidentemente superfluo per l'informazione di regime.

Andiamo alla vicenda delle schedature dei Rom, bambini inclusi. La Cei parla di Xenofobia, l'Unione Europea esprime le sue perplessità (per esser leggeri), Famiglia Cristiana titola "Indecente prendere le impronte" e cosa dicono i TG?
Il ministro Maroni va avanti. Tutto bene madama la marchesa ..

Concludo.
Avete visto l'intervista di Lucia Annunziata a Di Pietro?
La giornalista batteva sul tasto del presunto giustizialismo dell'ex ministro.
La colpa di Di Pietro? Esser stato coerente nelle sue idee sui temi etici.

Perchè deve essere Di Pietro a scusarsi e non il presidente del consiglio, che da dell'eroe ad un mafioso, che definisce cancro della democrazia i magistrati?

Era contro la corruzione ai tempi di Mani Pulite, lo era ai tempi del governo Prodi, e lo è ancora oggi, senza guardare in faccia a nessuno.
Non come certi giornalisti che erano forcaioli nel 93, e oggi sono tutti rispettosi della forma, del riformismo, del dialogo ....
Con un sistema di informazione, anzi di disinformazione, non possiamo altro che aspettarci una politica anticostituzionale.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'immunità esiste in Francia, per il presidente della repubblica.
La lagna dei professori costituzionalisti contro il lodo alfano è infondata e poco informata.

Dirai che il pres. della rep. non è il premier.
Sì, ma poiché la francia è un paese presidenziale, il presidente della repubblica presiede il consiglio dei ministri e decide la politica estera.

Ha quasi tutte le prerogative del presidente del consiglio italiano, e appunto per l'esposizione politica che esso ha è tutelato con l'immunità.
Questo non ha salvato, a mandato concluso, Chirac dai processi.

ciao, Marco

alduccio ha detto...

Dal punto di vista formale, Marco ha ragione. Ma la realtà è che noi (parlo al plurale per rappresentare indegnamente quanti criticano il lodo)non ci fidiamo del cavaliere.
Si farà processare a fine mandato o troverà qualcos'altro?
Un variante un corso d'opera
Ciao e grazie
Aldo