E se non fosse vero che sono i giudici (quelli sovversivi e comunisti) ad avere un'ossessione per il cavaliere, ma semmai il contrario?
Che è lui che è entrato in politica proprio per entrare in galera (come scrisse di lui il noto giornalista comunista Montanelli)?
Che i suoi guai con la giustizia sono iniziati ben prima della discesa in campo, con la P2 (tessera numero 1816, codice e.19.78, gruppo 17, fascicolo 0625, il 26 Gennaio del 1978), con la testominianza del falso davanti ai giudici a Venezia. Condanna poi amnistiata nel 1990.
Che le sue amicizie con personaggi equivoci (come Marcello Dell'Utri e Vittorio Mangano) o con la fedina penale sporca risalgono agli anni 70, quando iniziò la sua fortuna come imprenditore.
Leggetevi la sua cronistoria per sfuggire alla galera "La guerra dei quindici anni".
Dice Umberto Bossi
"Berlusconi è ossessionato dalla giustizia .. ha paura di finire in galera".
In una sua vignetta, Chiappori mette in bocca ai suoi personaggi il seguete scambio di battute:
"Il decreto salva premier ha mezzo distrutto il nostro sisitema giudiziario"
"Vedrai che non lascerà le cose a metà".
E con un centrosinistra che si sta dividendo ancora sulla strategia da adottare (no i girotondi no, per carità di Dio, tutti quei giustizialisti in piazza ..) e con un partito della libertà provvisoria che invece segue il metodo Goebbels (ripetere incessantemente la menzogna) c'è da sperare poco.
Anche ieri Sacconi, intervistato dalla Annunziata, ripeteva la favoletta dei giudici comunisti sovversivi: "c'è un area della magistratra che non nasconde le proprie idee politiche..".
Si riferiva alla corrente di Magistratura Democratica che, evidentemente, si vuole mettere fuori legge o sotto controllo.
Solo perchè alcuni giudici si sono permessi di criticare delle leggi (tra l'altro giudicate anche incostituzionali).
Mica hanno detto che i politici sono dei pazzi, dei mentecatti, dei disturbati mentali, come raccontò dei magistrati Berlusconi stessi davanti ad una platea ridente.
Altro che scontro tra magistratura e politica: il senatore scrittore magistrato Gianrico Carofiglio parla di tepismo
“Non c’è uno scontro tra Premier e magistratura. Quella che è in atto è una vera e propria azione di teppismo politico da parte del Presidente del Consiglio, anzi un pestaggio mediatico perché la controparte per sensibilità e cultura istituzionale non può rispondere sullo stesso piano..”
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