Non fai in tempo a scrivere dell'Italia come paese dei misteri dei crimini, parlando della raccolta di noir curata da Giancarlo De Cataldo, che ecco che si torna a parlare di due casi di cronaca italiana, entrati nell'area dei grandi misteri italiani. Quelli per intenderci raccontati da Carlo Lucarelli nella sua tramissione Blu Notte.
Ustica, per cui la procura ha deciso di riaprire l'inchiesta (archiviata dalla Cassazione nel gennaio scorso), e il caso di Emanuela Orlandi, anch'esso riaperto grazie alle rivelazioni della compagna di un boss della Banda della Magliana.
Da una parte la vicenda dell'abbattimento di una aereo civile (l'I-Tigi dell'Itavia) nei cieli del Mediterraneo, in un quadro complesso di tensioni internazionali tra Libia, Francia e USA. Cui i nostri vertici militari sono stati complici per ciò che hanno omesso di dire o fare. In nome di quale sicurezza nazionale si possono sacrificare 81 persone? Cosa è successo quella notte nei cieli di Ustica?
Il caso Emanuela Orlandi invece lega assieme Banda della Magliana, massoneria, eversione nera e l'area oscura del Vaticano. Del caso se ne torna ad occupare Chi l'ha visto, domani.
Chissà se le rivelazioni della pentita serviranno a far luce:
«Portai la Orlando in auto dai boss della Magliana».
La madre di Emanuela si è rivolta anche al papa:
«se papa Ratzinger facesse un appello, anche se è passato tanto tempo, oltre che a fare piacere servirebbe a smuovere le coscienze».
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