Bernardo Iovine, dopo essersi occupato degli onorevoli stipendi dei parlamentari italiani (i più alti d'Europa), torna sul luogo del delitto; dimostrando che il principio per cui nno si può tenere il piede in due scarpe, non vale per i nostri parlamentari.
Esite una legge, del 1953, che impedisce ai sindaci e ai presidenti di provincia di fare anche l'attività parlamentare, ovvero avere il doppio incarico. Ma in barba a questa, ben 16 parlamentari (molti della maggioranza) oggi violano la legge (una legge fatta dal parlamento stesso), grazie al principio tutto italiano che le leggi, quando fa comodo, possono essere interpretate.
Così dal 2002, quando la giunta per le elezioni ha deciso che la legge non valeva per il senatore che volesse fare il sindaco (Cammarata, del PDL, a Palermo), sono cominciati i doppi incarichi.
A Milano, dove il vicesindaco Riccardo De corato è anche onorevole.
A Bergamo, dove il presidente della provincia Pirovano, Lega Nord, è anche deputato. Non solo: un suo collega (Consiglio), è stato pure beccato a votare con la sua scheda alla Camera quando era assente.
Come si difendono i deputati? Dicendo che gli elettori lo sapevano, quando li hanno votati, che i doppi incarichi esistono anche nei Cda delle aziende quotate in borsa.
Obiezioni parzialmente false: chi lo dice agli elettori, del doppio incarico? Molti degli intervistati milanesi non lo sapevano dell'impegno romano di De Corato o Pirovano.
Secondo: se è scandaloso l'intreccio nelle società in borsa, questo nno giustifica i parlamentari-presidenti in politica.
Infine, sta passando il principio che l'incarico a Roma sia un lavoro part time: si passano 2,3 giorni nella capitale, si vota come chiede il gruppo, senza leggere nemmeno cosa si sta votando e poi si torna a Casa.
E questo il modello di Parlamento che vogliamo?
E allora perchè non pagare gli onorevoli con uno stipendio part time (pari al loro impegno)?
Il deputato Pisicchio, pres. della Giunta, ribadiva il giudizio di carattere politico, per interpretare la legge.
Altri casi.
Maria Teresa Armosino: presidente della provincia di Asti, avvocato e deoutata. Si possono conciliare i due lavori? "Mi sembra di governare un condominio". I suoi elettori non sarebbero d'accordo ..
Edmondo Cirielli: deputato e presidente della prov. di Salerno.
Daniele Molgora: pres. della provincia di Brescia e deputato. Deputato anche il vicepresidente.
Anche il sindaco di Brescia è deputato, l'onorevole Paroli (tutti della Lega Nord).
A sentire i loro cittadini, farebbero meglio a fare un solo lavoro: a Brescia c'è il problema delle polveri sottili, dell'inquinamento dell'inceneritore, della fonderia a Chiari, della discarica a S. Gervasio.
Antonio Azzolini, sindaco di Molfetta e senatore, per continuare a fare il senatore dopo la caduta del governo Prodi, ha fatto commissariare il suo comune.
Il senatore Stancanelli è sindaco di Catania (quella del buco sanato con i fondi Fas) e parlamentare. Ma alla giunta non ha riferito della sua carica a sindaco: il segreto di Pulcinella, direte voi, comunque un atto di slealtà, secondo l'opposizione.
Il doppio incarico non fa bene ai problemi della città, come per il tribunale allagato.
E questo inoltre, lede il principio dell'autonomia tra i poteri legislativi (dei parlamentari) e amministrativi (di chi governa una città o provincia): che autonomia c'è, se sono la stessa persona?
Nicola Di Girolamo: senatore eletto all'estero. Ma non era vero: la giunta lo ha scoperto, ma il senato ha preferito aspettare la giustizia, anzichè farlo decadere dalla carica (lo chiamano il primato della politrica, ovvero mettersi sempre al di sopra delle leggi). E' finito nell'inchiesta sul riciclaggio di denaro, dopo di che si è dimesso.
Un altri Di Girolamo, il sindaco di Terni del PD, si è invece dimesso dalla carica di senatore. Un caso purtroppo isolato.
Cosimo Sibilia, presidente della provincia di Avellino e senatore PDL. In sua assenza, governa il nipote di De Mita, che nemmeno è stato eletto.
A Napoli sta riscoppiando la grana dei rifiuti. Compito della provincia sarebbe quello di gestire la loro programmazione: presidente della prov. è Luigi Cesaro (PDL). Anche lui deputato.
Forse una maggiore attenzione al territorio eviterebbe l'ennesima emergenza rifiuti, che ad ogni elezione tornano ad occupare le strade.
Esiste una legge in commissione affari costituzionali, presidente il senatore Vizzini, per impedire i doppi incarichi: relatore il senatore Vincenzo Nespoli. Anche lui, con i piedi in due scarpe.
Ad Afragola, i cittadini delle Salicelle avrebbero piacere ad incontrarlo.
Dico che prima delle elezioni a sindaco aveva fatto tante promesse ...
Ma non c'è solo Milano, c'è anche il caso di Roma.
Mauro Cutrufo: senatore PDL e vicensidaco di Roma.
Maurizio Leo, assessore al bilancio a Roma e deputato.
L'assessore alla casa Antoniozzi: europarlamentare.
Tutto normale?
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Nella nostra infinita ingenuità non pensavamo che fare il parlamentare europeo fosse un impegno irrisorio. A Roma, c’è un’ emergenza casa da allarme sociale, un assessore a tempo pieno farebbe meglio di uno che ogni tanto deve andare anche da un’altra parte? C’è da dire che gli impegni per i parlamentari, spesso si accumulano anche con altri incarichi nei consigli d’amministrazione delle municipalizzate, delle partecipate, degli enti fiera, delle federazioni sportive eccetera. In questa legislatura tutti compatibili. Perché? Perché le leggi sono vecchie, i tempi cambiano e chi le deve modificare non ha tempo. Di una cosa però possiamo stare certi, la settimana prossima si va a votare, e per quel che riguarda i presidenti di regione e i consiglieri non c’è il rischio che possano tenere i piedi in due scarpe. E’ vietato dalla 35 costituzione. Quindi almeno su questo possiamo stare tranquilli e gli onorevoli intervistati non sono candidati.
Il link per rivedere la puntata.
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