30 marzo 2010

La bellezza è un malinteso di Sandrone Dazieri

C'è un uomo, un investigatore, a spasso per la città ...
Ecco, non è proprio vero: prima di tutto perchè l'uomo non è solo, ma viaggia assieme al "socio". Due teste nello stesso corpo (inseparabile in senso strettamente fisico): sindrome da "personalità doppia", si chiama.

E non è nemmeno vero che è un investigatore, almeno non ora. Forse non lo è mai stato veramente. Si è perfino sposato con una donna russa...
Ex leoncavallino, Il Gorilla oggi fa il consulente per una assicurazione, che gli ha chiesto di incastrare dei dipendenti di una azienda di trasporti, accusati di furti ai pacchi.
Uno di questi, Davico, scoperto si suicida, dando inizio alla storia.

"La bellezza è un malinteso", l'opera di Hirst, è al centro di questo noir, in cui nulla è come appare, la verità è ben lontana dalle prime sensazioni. Un contrasto che prosegue anche nell'ambientazione del romanzo: una Milano in cui convivono ristoranti di lusso e piccoli appartamenti che nascondono laboratori di cinesi; quartieri esclusivi e capannoni industriali abbandonati.

"Sono scappato dal mio vecchio lavoro, ho lasciato i vecchi giri, sono diventato un bravo ragazzo. Ma tutto, a parte mia moglie, a parte quello che ci diciamo io e lei quando siamo a letto assieme, a parte le giornate buone che ci prendiamo camminando per strada e pensando che non abbiamo bisogno di nient'altro, tutto mi è scivolato addosso senza lasciare tracce. Fino a oggi. Mi è bastato essere sfiorato dall'odore del sangue per ritrovarmi dentro, come un tossico del cazzo. E come un tossico mi sono dimenticato di quanto sia pericoloso spingersi oltre la linea, trasformare il lavoro in qualcosa di personale, che ti fa rischiare e stare male. Che ti fa perdere."

Sentendosi responsabile del suicidio di Davico (l'autotrasportatore), Sandrone inizia una sua indagine semi privata in cui si imbatte prima in una ragazza fragile (Elena Morganti), accusata dell'omicidio della madre e fuggita da una struttura psichiatrica. Elena ha sussurrato qualcosa all'orecchio di Davico, prima che questi si gettasse sotto il metro: perchè?
Cosa lega l'azienda di Davico, con un furto in una casa privata (da cui è stata trafugata l'opera di Hirst), rapina finita in tragedia.
Infine, viene picchiato da gente con le maschere dei Beatles. Cosa vogliono? Come han fatto a seguirlo? Cosa sanno del furto, di Elena, della sua indagine?

Per trovare il filo che lega queste morti (e questi episodi), il Gorilla è il suo socio dovranno rischiare la pelle, mettendo a rischio anche l'incolumità di chi gli sta accanto.
Fughe passando per le fogne, poliziotti corrotti, spari, botte .. Il libro non lascia un attimo di respiro, e nemmeno da modo, se non proprio all'ultima pagina, di capire cosa stia dietro tutta la violenza, il significato vero delle cose. Spesso nascosto dietro apparenze: come il Socio, stesso.

Il sito di Sandrone, e quello su Nova.ilsole24ore.
Il link per ordinare il libro su ibs.
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