01 marzo 2010

Presa diretta - la giustizia

La telecamera di Presa diretta ha mostrato lo stato della macchina della giustizia nelle sedi disagiate, nelle regini del sud.
Marano, Palmi, Sciacca, Gela, Barcellona Pozzo di Gotto.

E anzichè trovare dei talebani, delle toghe rosse politicizzate, si trovano tanti perchè.
Procure scoperte, magistrati oberati da troppo carico (per la mancanza di personale, per i troppi reati di cui si devono occupare) , faldoni lasciati a marcire (senza nessun controllo sulla privacy) perchè non esistono spazi a sufficienza.

Tribunali dove si emettono sentenze di condanna senza personale a tutela del giudice, dove i carcerati che arrivano per il processo sono negli stessi corridoi di avvocati, magistrati e personale civile.

Ecco, tutto questo spiega perchè al sud la criminalità organizzata controlla il territorio, l'economia, la politica.
Ecco perchè l'economia al sud è soffocata da usura, racket: perchè il presidente di Confindustria siciliana Lo Bello è costretto a darsi regole "eclattanti" come l'espulsione di chi paga il pizzo.
Ecco perchè al sud tanti, troppi politici, si portano dietro una brutta ombra, di contatti con boss.

Perchè al sud si vive una situazione di "giustizia negata".

A Marano, vicina Napoli, dove l'arte di arrangiarsi diventa regola per sopravvivere. Dove non esistono metal detector per impedire che qualche criminale si faccia giustizia da se.
Dove la risposta all'interrogazione parlamentare è stata "dovrebbero essere grati che nno abbiamo ridotto gli organici".
Perchè gli organici sono fatti come se il tribunale fantasma (mai completato e usato solo per i congressi), fosse operativo.
Le Ecoballe sì, i tribunali per la giustizia no.

A Palmi, il procuratore Creazzo è riuscito a far arrivare 4 nuovi magistrati, facendosi uno spot.

Salvatore De Luca, procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto, ha scritto una lettera a Napolitano.
Nonostante il fatto di essere sotto organico De Luca ha promesso alla popolazione, agli imprenditori che "finchè ci sarà un magistrato in procura, si andrà avanti".
E De Luca sta andando avanti: nella lotta di contrasto all'usura.
E le persone di Barcellona iniziano a crederci, a fidarsi di questo stato.
Perchè se, invece, la giustizia non viene messa in condizione di funzionare, le persone sono costrette per i loro diritti a rivolgersi all'altro stato.

A Enna, l'immagine più sconcertante: il procuratore Ferrotti, solo, che si aggira per le stanze della procura, vuota.
L'ultimo dei mohicani.
E' questa la lotta alla mafia che vogliamo portare avanti?

Qui, sentendo le testimonianze delle persone che lavorano nella giustizia, si capisce di chi sono le colpe.
Non, come dice Montezeomolo, delle riforme non fatte: ma proprio a causa delle riforme (destra e sinistra) portate avanti, ci sono procure scoperte.
A causa del regolamento che impone come prima destinazione ad una giudice una sede di un tribunale: deve fare il giudice giudicante e non il procuratore.
E se vuole cambiare "destinazione", rischia di cambiare regione.
Questo ha portato ad una fuga dalle procure.
Altro che processo breve: al sud si rischia di non farle partire proprio le indagini.

Colpa dei tagli alla giustizia.
Colpa dei concorsi per personale amministrativo, che non vengono fatti.
E a protestare non sono le toghe, ma anche queste persone che deve lottare con il posto da precario, con la scarsità di mezzi e materiali.

C'era una volta il protocollo Brunetta Alfano sul processo informatico.
Peccato che, se questa è la realtà, sia solo una barzelletta.

Technorati:

Nessun commento: