20 maggio 2011

Annozero fosse che fosse ...


In nordafrica i regimi dittatoriali sono in rivolta.
Gheddafi ha le ore contate (a sua insaputa).
Obama, nel suo intervento al mondo arabo, ha chiesto ad Israele di rientrare nei suoi confini del 1967, ad Assad in Siria di governare le riforme.

E in Italia? In Italia è saltato il tappo.
Il sunto della puntata di ieri di Annozero, post risultati delle amministrative che dovevano essere un plebiscito pro o contro Berlusconi, e invece si sono rivelate un ko.
Avvisate i parlamentari che il tappo è saltato e che l'era di questo centrodestra si sta concludendo, almeno possono tirare un pò sul prezzo di acquisto.

Il tappo è saltato da un pezzo: perchè sono ormai anni che questa politica diverge dal paese e dai suoi problemi, preoccupandosi solo dei suoi interessi. Il nucleare per fare gli ineteressi della lobby del nucleare.
La privatizzazione dell'acqua per fare un favore alle grandi aziende che hanno interesse ad entrare in questo business.
I soldi alle scuole private (e gli attacchi alla scuola pubblica) per avere le spalle coperte in Vaticano.

Il voto di domenica ha premiato gli outsider, quelli spacciati in partenza: in particolare Pisapia e De Magistris. Ad influire sul risultato hanno anche influto le astensioni a destra, perchè, magari non ce ne siamo accorti, Berlusconi ha perso il suo tocco magico.

Nell'anteprima si è parlato del futuro della Rai, dopo l'ennesimo attacco da parte del premier (che ha invitato a non pagare il canone): Annozero e Ballarò concorrono allo share garantisce alla Rai certe entrate pubblicitarie.
chi ci guadagna da questi attacchi al servizio pubblico è proprio Mediaset, di proprietà del presidente (il famoso conflitto di interessi), guarda caso oggi in calo di ascolti.
Vogliamo chiudere Annozero? E con cosa lo sostituiamo? con la cultura di Sgarbi? Con Radio Londra di Ferrara?
Chiediamoci quanto ci costa l'ombra lunga del cavaliere in Rai, per le sue scelte , per le sue nomine (Minzolini, Masi, Sgarbi), che portano l'azienda verso il baratro.
A Ferrara ha risposto con le parole del Vangelo "cerca la verità e diventerai libero". Magari non stando al comodo dentro le stanze del potere.

Il tappo è salatato?
A discutere della fine dell'era berlusconiana in studio erano presenti Belpietro, Mieli, Al Gore (cosa avrà capito della puntata e della politica italiana?), Mentana e Feltri in collegamento.

Secondo Mieli il tappo è saltato da un pezzo, anche se questo non significa che domani la Moratti possa vincere lo stesso a Milano. Oggi Berlusconi è davanti ad un bivio: scegliere se farsi da parte e pensare al futuro della coalizione di centrodestra. Oppure se continuare con questo atteggiamento.
Anche Bossi e la Lega han perso voti, perchè ormai il tatticismo della lega, di lotta e di governo, non paga più.

Feltri: sicuramente il vento è cambiato - le parole del direttore di Libero.
A Milano si è sovrapposto il problema delle liti interne al PDL con la candidatura della Moratti, poco apprezzata dai milanesi (perchè fredda, distante dai cittadini).
Anche la Lega è in stato confusionale, come Bossi ("dato il suo stato di salute"): qualcuno nella Lega si è imborghesito e questo è visto con dispetto dalla base leghista.

Mentana: in questo momento nel centrodestra ci stanno tutte e due le cose. Confusione e speranza di cambiamento.
Quello che stiamo assistendo, però, potrebbe esser eund eja vu di quanto visto nel 2005 quando il centrodestra perse tutte alle regionali: ma poi, nel 2006, Berlusconi trovò il guizzo per riprendersi (e non ci ha mai abbandonato ..).
Dall'altra parte, nel centrosinistra, manca però un asso pigliatutto che possa approfittare di questa situazione

Al Gore, fondatore del network televisivo di Current tv, presente anche in Italia, ha voluto parlare del blocco che sta subendo in Italia da parte di Sky: "Murdoch non ha gradito il passaggio alla rete di Keith Olberman”, un conduttore dalle posizioni politiche molto distanti da quelle di Fox News che ha criticato apertamente la politica del presidente Bush e che non di meno ha attaccato il candidato repubblicano John McCain, per il quale il gruppo Murdoch faceva il tifo."

Ma in Italia abbiamo problemi ben peggiori di quelli che Al Gore racconta: il controllo dei media significa poter influenzare sui voti alle elezioni. Lo ha spiegato bene Marco Travaglio: ad ogni elezioni, B. dovrebbe essere ineleggibile per una legge di Scelba del 1957.
Se a Milano la Moratti ha perso non significa che non c'è regime: significa più semplicemente che la crisi di credibilità di B. è ben peggiore di quello che appare.
Ogni volta, assistiamo a delle elezioni truccate: Davide contro Golia.

A queste argomentazioni, Belpietro anzichè rispondere ha preferito sviare il discorso sul fatto che a libro paga di B. ci sarebbero anche Saviano e Scalfari (confondendo stipendio, il suo, con le royalties).
E appena Travaglio ha cercato di correggerlo è bastato tirare fuori la storia delle condanne, per mandare tutto in vacca.
Che avrà capito Al Gore del battibecco?

Una precisazione: Travaglio ha goduto della prescrizione per un reato di opinione, che prevedeva una sanzione di 100 euro.
Non gli anni di carcere per corruzione di testimone.

Zucconi, dagli Stati Uniti, ha portato il discorso sul diverso atteggiamento da parte di Strauss Kahn e quelli dei politici nostrani.
Il primo si farà giudicare nel processo, gli altri usano la loro posizione per farsi scudo.
In merito al tappo che salta, come gestirà B il suo sunset boulevard?

C'è stato spazio, nella puntata, di parlare dei rifiuti a Napoli, degli impianti di compostaggio che non funzionano o sono chiusi (come a S Tammaro, costato 6 milioni di euro).
A Napoli c'è stato un fallimento di una classe politica e nemmeno si può addossare la colpa al solo comune: sui rifiuti di Napoli il centrodestra ha giocato la sua partita parlando di miracoli a ripetizione facendo troppe promesse mai mantenute.
Come l'inceneritore ad Acerra che ha avuto dei problemi.
E a furia di promesse non mantenute, Berlusconi tradisce la sua impotenza, incrinando il mito in modo definitivo.

Ma dietro questo ribollire c'è un paese che non ha nulla a che fare con il PDL, i Fini, i Casini o i Bersani.
In studio ha parlato dei problemi dei pastori sardi Maria Barca. Nel silenzio dell'informazione, 10000 pastori si sono ritrovati a Cagliari. E non ascoltare i loro problemi, è quella una violenza nei loro confronti.

L'intervento di Travaglio.
Le vignette di Vauro.

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