10 dicembre 2007

Il calcio alle tasse

Da calciopress (e anche repubblica):
Il pianeta calcio ha un debito di quasi 755 milioni di euro per tasse non pagate.
Molte di queste non saranno mai recuperate. La Figc rinuncia alla tolleranza zero.
Opta per un lassismo che sta facendo del Bel Paese una nazione ormai avvitata su se stessa.


Da una parte le migliaia di famiglie strozzate dai mutui; i ricercatori a 800 euro al mese (vi ricordate il monito "se metti mano ad un libro vedi!!"); gli operai alle prese con lo scottante problema delle morti bianche (a Torino siamo arrivati alla quarta vittima)...

Dall'altra questi paperoni felici, i presidenti delle squadre di calcio, cui nulla è chiesto.
Sempre dal sito di repubblica:
buona parte di quel debito non verrà mai pagato da nessuno. Perché, in molti casi particolarmente critici, nuove società hanno preso il posto di vecchie spa ormai decotte, e non si sono accollate il loro debito erariale, che è dunque rimasto ben sigillato dentro scatole destinate a non essere mai più aperte

Le prime società indebitate sono, guarda caso, Lazio (129 ml di euro), Parma (81 ml di euro), Napoli (47 ml di euro).
Chi c'è dietro? Cragnotti, Tanzi e, per il Napoli, compare anche il ministro Mastella.


Chissà che squadra tifa Padoa Schioppa?
intervistato a
Che tempo che fa, il ministro dell'enonomia affermava che a qualcosa bisogna rinunciare: ospedali, scuole, trasporti, servizi pubblici.
Scegliete voi, dice il ministro.

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