Finalmente in televisione la fiction ispirata all'avvocato Guido Guerrieri, personaggio creato dal magistrato/scrittore Gianrico Carofiglio.
Primo episodio "Testimone inconsapevole": un ragazzo senegalese viene accusato del rapimento e dell'uccisione di un bambino.
La difesa di Abdu, nonostante le prove all'apparenza schiaccianti, nonostante la tentazione di patteggiare la pena, diventa per Guido motivo di riscatto, per uscire dal tunnel in cui è entrato dopo la separazione dalla moglie.
Una fiction che si svolge in buona parte nelle aule del tribunale di Trani: per la prima volta, credo, viene ricostruito un dibattimento, con difesa, accusa, giudice e giuria popolare, con l'emozionante requisitoria finale.
Putroppo la fiction è andata in onda su Canale 5 ed è stata interrotta da (troppe) pause pubblicitarie.
Per il resto credo sia stato abbastanza rispettato il libro e, soprattutto, il personaggio creato da Carofiglio, interpretato da Emilio Solfrizzi: non un eroe, non il solito attore belloccio da fiction all'italiana, ma un uomo che riesce a ricostrursi una vita, e a vivere una nuova esperienza sentimentale, dopo aver scoperto di aver trascorso anni di vita mediocre. Forse manca quell'autoironia presente nel libro, come i tanti riferimenti letterari (sempre presenti nei libri di Carofiglio) e cinematografici.
Una fiction diversa dalle altre, che va contro corrente mettendo in luce alcuni pregiudizi di un sistema giudiziario (specchio di tutta la nostra società), dove le persone di colore come Abdu sono colpevoli a priori. E la battaglia per la giustizia, per il rispetto della dignità della persona, anche se ha un colore della pelle diverso, anche se povera, diventa un punto di partenza per il cambiamento interiore dell'avvocato, dopo le paure, il panico, il senso di vuoto che lo bloccavano.
Non a caso il libro inizia con le parole:
Quello che il bruco chiama fine del mondo,
il resto del mondo chiama farfalla
LAO-TZE, Il libro della Via e della Virtù
Technorati: Gianrico Carofiglio, Guido Guerrieri
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