Sulla vicenda delle intercettazioni tra dirigenti Rai e Berlusconi non c'è solo fumo, come scrive Guzzanti, sul Giornale.
Che parla di corruzione senza corruzione.
Scrive Giovanni Bianconi sul corriere:
Per il dirigente della Rai che ieri s'è autosospeso [Agostino Saccà] dall'incarico i capi d'imputazione sono due.
Uno riguarda la costituzione di fondi neri, con «provviste estero su estero», per 275.000 euro, costituiti su due conti svizzeri della banca Brussel & Lambert di Ginevra e della Pbk Private Bank Ag di Lugano; da lì, secondo i pubblici ministeri di Napoli, i soldi hanno seguito un percorso che attraverso «successivi trasferimenti e prelievi in contanti» sono arrivati alla «consegna finale al Saccà o persone di fiducia dello stesso».
Fondi neri, come nel caso delle vicende Imi-Sir e Lodo Mondadori. Dove il cavaliere (ma non il suo avvocato Previti) si è salvato con prescrizioni, stralcio del processo, assoluzioni dubitative ....
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