Oggi non ci sarebbe nulla da festeggiare.Almeno noi, quelli col vizio della memoria, che ci ricordiamo di magistrati saltati per aria con la scorta, poliziotti sparati dentro un bar o sulla porta di casa, procuratori e giudici freddati con la p38.....
Ma anche di gente che non c'entrava niente con la storia (quella con la s maiuscola), ma che ha avuto solo la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Come la famiglia di Barbara Asta, dissolta in un attimo per la bomba contro il guidice Palermo.
Come Santino di Matteo, strangolato e disciolto nell'acido.
Ecco, il peso e il dolore del ricordo, ci portano a dire una cosa.
Almeno oggi, coloro i quali han dato dell'eroe ad un mafioso, che li han frequentati come soci di affari, che hanno delegittimato i giudici in prima linea in questa guerra, che han detto che bisogna convivere con la mafia, che vorreste riscrivere la storia .. ecco, statevene a casa.
Protetti dalla vostra scorta, nei vostri uffici dove sventola quella bandiera che avete infangato.
Oggi non ci andate nemmeno a Capaci, non fatevi vedere, state zitti, per favore.
Lasciate la celebrazione di Falcone, Borsellino, delle loro scorte e di tutte le persone morte per mafia a chi se lo può permettere.
Oggi non è una festa di tutti.
1 commento:
Bel post e ottima la conclusione. Ti scopro oggi e ti terrò presente. Dove trasudano impegno e indignazione civile regna anche l'intelligenza.
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