Potere politico, potere imprenditoriale, potere finanziario criminale, potere economico.
Questo è diventata, nel corso degli anni, la chiesa. Un altro dei poteri forti che, all'interno dell'azienda dello Stato Italia, ne condiziona la politica, ne assorbe imponenti risorse economiche, fa una concorrenza sleale (intermini di commercio, di sanità, istruzione).
Con la scusa della questa, come risarcimento della presa di porta Pia e della confisca dei beni dello Stato Pontificio del papa re, lo stato italiano finanzia il Vaticano più di quanto paga la Casta dei politici, senza informare correttamente i cittadini.
Parliamo di circa 4 miliardi di euro all'anno.
1 miliardo col congegno del 8 per mille (che prevede che 600 milioni di quanti non scelgono la destinazione - il 60% - finiscono nelle loro casse)
1 miliardo per l'ora di religione, per pagare insegnanti che vengono scelti dalla Cei.Poi ci sono finanziamenti a scuole, università, istituti di ricerca.
Il resto sono sgravi per Ici, Irpef per gli immobili del Vaticano: solo a Roma un quarto delle case sono della chiesa.
Giusto, sbagliato?
In periodi di vacche magre, forse bisognerebbe sapere quanto ci costa la chiesa.
Che i finanziamenti per le scuole private (cattoliche) sono aumentati da 527 a 532 milioni di euro dal 2005 al 2006 (mentre contemopraneamente venivano talgiati i finanziamenti alle scuole pubbliche).
E si che, all'inizio dell'era di Camillo Ruini, nel 1986, nelle casse della Cei c'erano 300 milioni di lire.
Oggi si parla di un miliardi di euro.
Ma la chiesa fa del bene, si è sostituita allo stato, per la cura e l'accoglienza dei malati, di quanti finiscono ai margini di questa società, degli extracomunitari.
Vero: ma la sproporzione rispetto a quanto incassa dallo stato è troppa.
Parlano di "eccessiva pressione fiscale" (Tarcisio Bertone), quando non pagano le tasse proprio loro.
Di "relativismo etico" in un periodo dove si bruciano i rom.
Parlano di tutelare le famiglie quando è proprio il Vaticano, tramite l'Apsa, a sfrattare intere famiglie a Roma (spesso con problemi finanziari), per trasformare immobili in alberghi, sale convegni per, far posto ai più ricchi inquilini.
Il comune di Roma, accusato da Ratzinger del degrado urbano della città, in questi anni ha sempre firmato le richieste di trasformazione d'uso di conventi, chiese, con l'aiuto di palazzinari come Statuto, Caltagirone.
Oggi assistiamo ad una strana alleanza tra una parte del potere politico e i vertici della Casta ecclesiale, che con un mano recepisce i sempre maggiori finanziamenti, dall'altra benedice le sue politiche.
Questo costituisce la cartia al tornasole per valutare il grado di riformismo di un paese: semmai in Italia si volesse affrontare questa svolta (per un paese veramente laico, democratico, riformista) è alle porte del Vaticano che si dovrebbe bussare per primo.
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Technorati: Curzio Maltese
1 commento:
LETTERA APERTA
E SE LA CHIESA FOSSE DIVERSA DA COME VIENE DIPINTA, SPECIE IN ITALIA, DA TALUNI: UNA STRUTTURA DI POTERE �OSSESSIONATA� DALLA POLITICA E DAL DENARO?
�Il vero oscurantismo � mettere in circolazione ci� che � falso� (J.W.Goethe)
Sono un giornalista ed avendo conosciuto, per motivi professionali, quanto siano grandi e capillari l�impegno e il servizio della Chiesa cattolica anche in campo sociale, mi sono stancato di ricevere, da un po� di tempo, da Internet e da importanti organi di stampa (tra cui �Repubblica�), un�informazione sulla Chiesa, confusa, parziale, strumentale. Scrivo dunque per amore della verit� e per reagire ad una marea montante di disinformazione, impregnata di pregiudizi, di laicismo e anticlericalismo, di ostilit� e livore ideologico.
La Chiesa cattolica, italiana ed universale, non � assimilabile alla �casta� dei politici. La sua presenza, in Italia e nel mondo, non pu� esser valutata solo in termini di costi e la sua voce non pu� esser accusata, solo e sempre, d�interferire e di attentare alla libert� e alla laicit� dello Stato. Innanzitutto perch� la Chiesa � fatta dai vertici in abito talare e da un�immensa base, costituita, nel mondo, da 1 miliardo e 300 mila persone, tutti legittimati, in quanto cittadini, a dire la loro (e in uno Stato laico, spetta comunque alla politica, nella sua autonomia, tener conto o meno di tali contributi per decidere quindi nell�interesse pi� generale). Poi perch� la Chiesa, � una realt� complessa, diffusa in ogni angolo del pianeta, strutturata s� in maniera gerarchica, ma aperta alle pi� diverse esperienze ed organizzata in una miriade di comunit� movimenti ed associazioni, che operano, autonomamente, nei pi� vari ambiti della societ� civile.
Ovunque ed anche nel nostro paese, la Chiesa d� molto di pi� di quanto riceva dallo Stato. E� sul territorio (in Italia con 25 mila parrocchie e 6 mila oratori o patronati e con circa 300 tra ospedali, case di cura e ambulatori, un lebbrosario, 1.800 case per anziani e disabili, 1.100 tra orfanotrofi e asili nido, oltre 500 consultori familiari e altre 2.700 strutture socio-sanitarie, con svariate migliaia di scuole, cooperative, centri sportivi, per l�impiego e la formazione professionale, mense per i poveri, comunit� terapeutiche e di recupero, ostelli, strutture d�accoglienza e assistenza, associazioni di lavoratori). E� vicina ai problemi della gente. Fa un lavoro di supplenza dello Stato nel sociale.
La Chiesa, insomma, � una risorsa e, in Italia, restituisce in servizi buona parte di quanto ottiene con l�8 per mille o grazie alle convenzioni in ambito scolastico e sanitario.
Ci� detto, alcune precisazioni e notizie.
L�IMPEGNO NELL�EVANGELIZZAZIONE E NEL SOCIALE
Nella Chiesa cattolica opera direttamente un �esercito� di 4 milioni e mezzo di persone tra vescovi (4900), preti e missionari (410 mila), diaconi, catechisti, religiosi e religiose (oltre 3 milioni e 800 mila), missionari laici (216 mila), impegnati nell�evangelizzazione, ma anche nella difesa dei diritti umani, nella carit� e nell'aiuto al prossimo e nello sviluppo delle realt� locali.
Di fatto la Chiesa cattolica � con quasi 116 mila strutture di assistenza, la pi� grande organizzazione impegnata in ambito sociale e sanitario e la sua presenza � fondamentale in particolare nel sud del mondo: Asia, Africa, America latina. A livello mondiale la Chiesa gestiva, al 31 dicembre 2006 (dati dell�Annuario Statistico, sconosciuti ai pi� ed ignorati dai media): 5.244 ospedali, 17.600 ambulatori, 528 lebbrosari, 15.375 case per invalidi, disabili, anziani e malati cronici, 9.308 orfanotrofi, 11.034 asili nido, 13.354 consultori familiari e 43.450 altri centri di aiuto e rieducazione sociale. Nel campo dell�istruzione, la Chiesa gestiva (dati 2006) 64.410 scuole materne, 90.152 elementari, 39.370 secondarie e diverse migliaia di istituti superiori ed universit�.
OTTO PER MILLE
L�8 per mille � una porzione delle tasse che i cittadini versano allo Stato e che lo Stato mette a disposizione dei cittadini chiedendo loro a chi debba esser ridistribuito. In tale sistema (primo caso di democrazia diretta applicata al fisco) non c�� nessun automatismo; la Chiesa cattolica italiana non ha minimi garantiti ma dipende solo dalla volont� degli italiani, che sino ad oggi firmano a suo favore, peraltro in percentuale sempre maggiore: il 76,2% delle scelte espresse nel �90, l�89,8% nel 2004. Chi, sull�8 per mille, si astiene, si rimette alla volont� della maggioranza che sceglie, e la sua �non scelta� determina poi l�assegnazione, in maniera proporzionale, della percentuale mancante. Come in caso di elezioni politiche, quando in Parlamento tutti i seggi vengono assegnati a prescindere dagli astenuti.
L�8 per mille non va al Vaticano (uno Stato estero), ma alla Cei, la Conferenza episcopale, che rappresenta la Chiesa italiana. Nel 2007 il ricavato di 991 milioni di euro � stato cos� ridistribuito: 433 milioni per esigenze di culto; 205 milioni per interventi caritativi in Italia e nei paesi del sud del mondo; 354 milioni per il sostentamento del clero (38 mila sacerdoti e religiosi, cui va uno stipendio mensile, al netto di tasse statali e contributi, da 800 euro ad un massimo di 1.300, per un vescovo alla soglia della pensione). Il nuovo Concordato, siglato nell�84, sostituisce in pratica la congrua, che veniva sino ad allora assicurata per i servizi sociali resi dalle strutture della Chiesa ed anche a parziale risarcimento dei beni ecclesiastici �incamerati� dallo Stato nell�800, con l�unit� d�Italia e la fine del potere temporale.
TASSE E ICI
Attivit� commerciali (librerie, ristoranti, hotel, negozi�) gestite da organismi religiosi pagano l�Ici. Sono esenti le strutture gestite dalla Chiesa che siano enti non commerciali e vengano destinate esclusivamente allo svolgimento di attivit� di rilevante valore sociale. Della stessa esenzione godono � giova ricordarlo - partiti politici, Ong, associazioni, fondazioni, comitati, onlus, organizzazioni di volontariato e no profit, associazioni sportive dilettantistiche, circoli culturali ed enti di qualsiasi altra confessione religiosa.
Parrocchie, istituti religiosi, seminari, diocesi che svolgono attivit� commerciali, rispettano gli adempimenti tributari e versano ogni tipo d�imposta dovuta (una piccola cappella posta all�interno di un albergo non consente l�esenzione).
FINANZIAMENTI ALLE SCUOLE PARITARIE PRIVATE
Due premesse; la libert� di scelta educativa � un valore costituzionale; dal punto di vista giuridico, le scuole parificate sono da considerarsi scuole pubbliche.
Nell'esercizio finanziario 2006, gli stanziamenti a favore delle scuole paritarie (non statali, in gran parte cattoliche) furono pari a 566 milioni 810 mila 844 euro. Se improvvisamente il milione e passa di studenti delle scuole parificate smettesse di frequentare tali istituti per scegliere la scuola pubblica, lo Stato dovrebbe spendere oltre 6 miliardi di euro. E questo, in considerazione del fatto che attualmente un singolo alunno "statale" costa, annualmente, alla Repubblica italiana dai 6.116 euro (scuola infanzia) agli 8.108 euro (secondaria II grado). Per lo Stato � dunque conveniente finanziare la scuola paritaria.
INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE
Gli insegnanti di religione sono laici nell'85% dei casi (il 57% donne), molti con moglie e figli, quindi destinatari di risorse (stipendi) che non vanno alla Chiesa italiana, ai vescovi o peggio � come qualcuno ha scritto - al Vaticano, ma alle famiglie stesse.
Insegnamento della religione cattolica: nell�anno scolastico 2006/07 gli studenti che si sono avvalsi dell�insegnamento dell�ora di religione sono stati il 91,2% (94,6% nelle primarie, 84,6% nelle secondarie).
CONFUSIONE
Vaticano e Santa Sede sono una cosa, Chiesa cattolica italiana e Cei un�altra. Il Vaticano � il pi� piccolo Stato del mondo, residenza del Papa, sede della curia romana, di biblioteche archivi, musei (visitati ogni anno da 4 milioni e mezzo di persone), giardini, palazzi apostolici e basilica, la plancia di comando dalla quale Papa e curia �governano� la Chiesa cattolica nel mondo. La Cei � la Conferenza episcopale italiana che guida la Chiesa nel nostro paese.
Sin qui la realt� di cifre e fatti.
Poi, naturalmente, si pu� discutere se sia condivisibile - come io credo - il diritto delle gerarchie e delle associazioni ecclesiali di intervenire, in Italia e altrove, sui temi di natura sociale, etica o politica o sui singoli provvedimenti legislativi (�ingerenza� peraltro, che viene criticata o al contrario accettata e strumentalizzata, a seconda che essa riguardi temi cari o meno alla propria parte o alla propria visione del mondo). Si pu� disquisire se la Chiesa sia davvero un �centro di potere�, preoccupata solo �di far politica e�denaro� (i dati invece confermano che � innanzitutto struttura di servizio). E� legittimo indagare sui reali o presunti legami di taluni esponenti delle gerarchie del Vaticano e della Cei con il mondo degli affari. Ci si pu� chiedere se la Chiesa cattolica possa fare, pi� di quanto gi� non faccia, direttamente o attraverso fondazioni e comitati vari, anche in termini finanziari, per la riduzione della miseria. Si pu� auspicare che la Chiesa di vertice sia meno dogmatica, che invochi meno il codice di diritto canonico e sia pi� aperta, ad esempio, in materia di morale sessuale. Si pu� e si deve parlare di colpe ed errori, ancor pi� gravi se commessi da dei religiosi. Si deve ascoltare un cardinale della levatura di Martini quando denuncia che nella Chiesa (nelle gerarchie) vi sono invidia, vanit� calunnie ed altri �vizi capitali�.
Senza per� mai generalizzare, senza confusioni, evitando posizioni preconcette, cercando informazioni corrette, dando conto, ogni tanto, anche dei benefici e dei servizi resi e soprattutto distinguendo i diversi aspetti di una realt� quella della Chiesa, che unisce dimensione pubblica e privata, che �resiste� � nonostante una storia fatta, com�� nella realt� delle vicende umane, di luci ed ombre � e che si sviluppa da duemila anni e che in ogni angolo della terra testimonia la bont� e l�attualit� del Vangelo, predicando e praticando la giustizia, la solidariet� la condivisione, l�attenzione ai pi� poveri e deboli, facendo proprio il messaggio d�amore insito nella �rivoluzione� cristiana.
Gianpietro Olivetto
(Rai, Gr Parlamento)
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