Oggi la storia viene insegnata con le fiction. Senza le quali forse, in pochi saprebbero chi fosse Aldo Moro. Leggere libri costa fatica e impegni: molto più semplice accendere la televisione.
Da questo emerge l'importanza nella loro costruzione, visto che chi guarda la televisione non ha poi modo di interrogare, di porre domande, non ha voglia poi di leggersi qualche libro per approfondire. Con la televisione ti trovi la storia già preconfezionata, pronta per essere consumata.
Occorre non omettere particolari, personaggi, situazioni: altrimenti anziché di fiction, si deve parlare di storie di fantasia. Oppure di alterazione della storia, che è anche peggio.
Mi riferisco allo sceneggiato “Aldo Moro il presidente” di Gianluca Tavarelli. Che ha approfondito il clima politico che portò alla crisi del primo governo Andreotti, al compromesso storico, alle minacce contro il presidente, al fatto che Cossiga negò l'auto blindata.
Alcune cose sono state omesse o raccontate in modo parziale: come la ricostruzione dell'agguato.
Come racconta il regista Renzo Martinelli, autore di "Piazza delle cinque lune" (alcuni spezzoni qui), è impossibile che Leonardi si sia lasciato ammazzare rimanendo in macchina quando attorno i colleghi venivano crivellati.
Probabile che sul marciapiedi ci fosse un terrorista (?) del commando che per prima cosa eliminò il capo scorta, l'uomo più esperto.
Il regista poi omette il colpo di grazia che fu dato alla scorta. Perchè non dovevano sopravvivere?
Altra omissione è la presenza sul luogo della strage del colonnello del Sismi Camillo Guglielmi.
Delle foto dell'agguato in via Fani scattate da un testimone che abitava sulla via, poi sparite. Il ruolo dei servizi, dell'Ucigos di Cossiga, della P2 ....
Ecco, sembra quasi che certi argomenti siano ancora tabù. E allora mi chiedo che serva dire “basta tribune ai terroristi”, quando poi , in fondo si sposano le loro versioni di comodo.
Allora è vero: Aldo Moro Doveva Morire.
È molto pericoloso quando si lascia l'insegnamento della storia, specie quando è piena di misteri e zone d'ombra, a registi televisivi impreparati che non hanno studiato abbastanza.
Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
11 maggio 2008
La storia insegnata con le fiction
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