25 gennaio 2012

Le battaglie sui principi


Temo che questa volta abbia ragione Grillo, sull'essere scettico nei confronti della proposta di cittadinanza agli stranieri: se è vero che è sempre tempo per le battaglie sui principi, è altrettanto vero che essendo appunte battaglie, vanno combattute potendo contare su uno schieramento favorevole.

Questa proposta richierebbe di impantanarsi in Parlamento (quanti nel PD, nell'Idv e nel terzo polo sono favorevoli?) e di far crescere ulteriormente tensioni xenofobe e estremiste in quei partiti che proprio su immigrazione e frontiere basano la loro politica.

Questo parlamento è quello che non riesce a fare una nuova legge elettorale (nonostante se ne parli da anni e le molte proposte di legge), non riesce ad adeguare gli stipendi dei parlamentari al livello delle altre nazioni europee.
E' il parlamento dove per svuotare le carceri si pensa ad una amnistia, anzichè rivedere quelle parti della Bossi Fini (o della Fini Giovanardi sul consumo delle droghe) che più di tutte intasano le carceri.

Per esempio,  "
 quella parte della Bossi-Fini, mai applicata, che consente di condonare al detenuto extracomunitario gli ultimi 2 anni di pena sostituendoli con l’espulsione. Oggi su 20 mila detenuti extracomunitari (il 40 % del totale) sono almeno 7 mila quelli che potrebbero essere espulsi subito con quel meccanismo. Invece restano in cella: un po’ per mancanza di fondi, un po’ per non turbare il mega-business dei centri di raccolta".

E con queste persone vorremmo imbarcarci in una battaglia sullo ius soli?
Quando non riusciamo nemmeno a portare avanti la battaglia sul diritto a scegliere i candidati da eleggere?

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