Sulla ‘freddezza’ istituzionale, “quell’iper-burocratizzazione del pensiero”, replica così: “È Rossi che ha fatto polemica con noi, è lui che è andato da ‘Report’. Non ne ho mai capito la ragione”. Forse l’accusatore – che dopo la denuncia si è messo al servizio della procura per acquisire prove – si aspettava più solidarietà e sostegno, anche solo per dare un segno ad altre persone che si trovano coinvolte in casi simili. “Abbiamo apprezzato il suo impegno il giorno stesso in cui ce l’ha detto, lo stesso in cui sono stati arrestati l’ex presidente del cda dell’Amiat Giordano e i dirigenti dell’azienda, poi scarcerati per il vizio di forma della procura”, ricorda Dealessandri.
E infine conclude: “Mi dà fastidio che si dicano cose inesatte sul nostro operato e sul nostro modo di agire. Noi in dieci anni con Chiamparino, ora con Fassino, non abbiamo avuto nessuno processo riguardante qualcuno dell’amministrazione per tangenti o corruzione – afferma il vicesindaco di Torino -. Non abbiamo bisogno di dimostrare nulla. Lo dicono i fatti che noi siamo integerrimi, non può dipendere solo dalla richiesta di costituzione di parte civile”.
Ma se la giunta non ha nulla da eccepire, e nulla contro l'ex dirigente Raphael Rossi, come mai allora Rossi non è stato riconfermato in Amiat? Come mai il comune non gli ha dato assistenza legale?
Rossi si è rivolto a Report infatti dopo essere rimasto a spasso.
Qualcosa vorrà pur dire.
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