E' proprio vero: il potere logora chi non ce l'ha.
Ogni giorno ne viene fuori una nuova: il bancomat Ponzellini per i politici.
Le pressioni di un ex dirigente Rai per non far dimettere Orsi da Finmeccanica.
L'eccellenza lombarda che si regge anche sui voti comprati dalla ndrangheta.
Eccellenza dove gli imprenditori, i politici locali, i consiglieri, gli imprenditori non denunciano pressioni e avvicinamenti da parte di persone "strane". Diventando così, di fatto complici delle ndrine.
Chi si aspettava dalla Lega il bel gesto, è andato deluso: l'accordo politico tra Lega e Pdl (non un ricatto, per cairtà) fa digerire anche questo rospo.
La scorpacciata di fondi regionali che non risparmia nemmeno l'IDV nel Lazio.
La prossima legge elettorale, votata assieme dalla vecchia maggioranza di centrodestra (PDL, UDC, Lega), riesce ad essere pure peggio del porcellum. Ma siamo sicuri che dobbiamo allearci proprio con uno come Casini?
E invece la legge blandamente anti corruzione, la cui discussione viene rinviata al Senato (se ne riparla martedì prossimo).
La Corte Costituzionale ci fa sapere che i prelievi sui super stipendi dei manager pubblici è anticostituzionale (e dunque per i soldi del 2011/2012 dovremmo pagare ancora noi).
Non lo sono invece i tagli alle detrazioni fiscali, alla sanità e alla scuola. E per fortuna che nella Costituzione c'è scritto che lo Stato dovrebbe garantire anche ai meno abbienti la possibilità di raggiungere i gradi elevati dell'istruzione.
Il potere logora chi non ce l'ha: e allora, come si cambiano le cose?
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