31 ottobre 2012

La democrazia liquidata



“Ieri è successa una cosa fantastica. Incredibile. Epocale. Che cambierà il futuro della politica in Italia. I parlamentari hanno maturato il vitalizio! Ce l’hanno fatta. Ma guarda che la novità di ieri sono le elezioni in Sicilia, con la vittoria di Grillo e il 53% degli astenuti. Infatti, è una coincidenza mostruosa: nel giorno in cui l’Italia manda in pensione la vecchia politica, la vecchia politica si dà la pensione”. Il comico genovese ha aggiunto “Capisci che, in Italia, ci stiamo muovendo al contrario? Le persone che non votano sono più di quelle che votano; le persone che non lavorano, sono più di quelle che lavorano e le persone che non abbiamo eletto sono quelle che ci governano. Questa non è una democrazia liquida, ma una democrazia liquidata”.[Crozza, a Ballarò nella puntata 30 ottobre].
A governare il paese non ci saranno più governi espressione della maggioranza degli italiani. Come ha spiegato a Der Spiegel il governatore Draghi, i governo dovranno pure cedere parte della loro sovranità: questo per colpa del debito pubblico che, le maggioranza passate, hanno lasciato crescere senza preoccuparsi delle generazioni future:
"se vogliamo ristabilire la fiducia nell'Eurozona, i Paesi devono cedere a livello europeo una parte della loro sovranità".

La democrazia liquidata è il nostro futuro?
Futuro nel quale, è difficile distinguere spazi di rinnovamento: il voto siciliano racconta della decrescita dei partiti tradizionali; il vincitore dovrà governare con un partito che è l'espressione della continuità politica regionale (il partito dell'UDC). Dietro le parole di rivoluzione e pulizia ci sarà ben poco.



L'unico cambiamento in atto, è la crescita del movimento (non partito) di Grillo: sul M5S si sono scagliati tutti. Da Vendola (il suo partito con l'Idv nemmeno è entrato nel parlamento regionale), a Crocetta, ai centristi di Casini.
Come se, l'enorme debito nazionale (che ci sta costringendo a perdere sovranità ed esporci così pericolosamente coi mercati) e anche quello regionale, fosse colpa di Grillo e dei neoletti.
A proposito, solo gli eletti del M5S, a quanto mi risulta, si taglieranno veramente lo stipendio.

A Roma come si prepareranno, per la prossima primavera?
E' veramente la grande coalizione tecnica quella che ci aspetta?

Che brutta fine.

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