Che le persone finite a processo, per prostituzione minorile hanno patteggiato la pena, e su di loro è calato il sipario.
Nessuno di loro, di questi “utilizzatori finali” si è posto alcun dubbio morale, etico, sulla giovane età di queste adolescenti: avevano infatti appena 15-16 anni. Anche se truccate, la loro età era quella.
Presa diretta inizia la nuova serie con un'inchiesta su questa brutta storia: si intitola “Utilizzatori finali” e andrà in onda questa sera su Rai3 (non più in prima serata lunedì).
Un'inchiesta portata avanti non col fine dello scandalo, per dare la caccia a qualche nome famoso da dare in pasto alla pancia degli italiani, non per mettere alla gogna le due ragazzine, le vere vittime della storia.
L'obiettivo dei giornalisti è stato quello di capire chi sono gli uomini che vanno con le baby prostitute.
Gli utilizzatori finali.
E anche chi sono le persone che sfruttano le donne per la prostituzione, donne sempre più giovani, un fenomeno sempre più diffuso.
Al processo, alla sbarra, è finita anche la mamma di una delle vittime, un fatto che dovrebbe far riflettere. Non erano considerate nemmeno come donne adulte, come persone: le due ragazze erano semplicemente macchine per fare soldi, “galline dalle uova d'oro”. E d'altronde, nemmeno loro erano in grado di capire cosa stessero facendo.
“Utilizzatori finali” - la scheda della puntata:
PRESADIRETTA ha ricostruito, anche con l’aiuto di un gruppo di attori, l’incredibile inchiesta della Procura di Roma sulle due ragazzine di 14 e 15 anni che per mesi si sono prostituite in un appartamento dei Parioli, uno dei quartieri più esclusivi della Capitale. Una storia incredibile che ha coinvolto centinaia di uomini adulti che hanno contattato le due ragazzine. Chi sono questi uomini che non si sono fermati neanche davanti a due minorenni?Mi chiedo, aprendo una piccola parentesi, fino a quando vedremo sulla Rai, le inchieste di Report e di Presa diretta. I tagli alla Rai, per gli 80 euro e per l'ipocrita spending review, non hanno colpito laddove era giusto tagliare ma rischiano di colpire laddove non dovrebbero, mettendo a rischio la funzione della Rai, di servizio pubblico, fare informazione in modo indipendente.
Lo scandalo dei Parioli non è un caso isolato, negli ultimi mesi abbiamo letto le cronache di molte altre città italiane che raccontavano storie di “baby prostituzione”. PRESADIRETTA ha cercato di capire come è fatto il mondo delle giovanissime che si vendono per una ricarica di cellulare o per un ingresso in discoteca, i loro modelli e le loro fragilità.Le telecamere di PRESADIRETTA sono andate all’estero per raccontare i clienti italiani delle prostitute, un viaggio lungo le rotte degli uomini che pagano le donne, in Austria e in Thailandia.
Cosa cercano i milioni di italiani che abitualmente pagano le donne per avere rapporti sessuali con loro, per le strade, nelle case, nei bordelli in Italia e all’estero ?Le telecamere di PRESADIRETTA hanno seguito anche la trasformazione dei rapporti sessuali nel mondo femminile, andando a vedere chi sono e cosa pensano quelle donne che scelgono la relazione sessuale libera da vincoli affettivi, le donne del sesso usa e getta.
Ne parla Riccardo Iacona nell'intervista al Corriere:
Un classico: i tagli colpiscono dove non dovrebbero. Così a fronte di collaboratori strapagati, ci sono partite Iva che galleggiano e rischiano di essere sommerse. In questo anche la Rai è lo specchio del Paese. «La Rai non può permettersi di perdere i collaboratori esterni effettuando ingenti tagli ai lavoratori con partita Iva». Abituato a denunciare i vizi degli altri, questa volta Riccardo Iacona denuncia quello che accade in Rai, dove lavora.«Vengono colpiti i compensi bassi»Il suo Presadiretta — il programma di approfondimento e reportage — torna domenica 7 settembre in prima serata su Rai3, ma — avverte il conduttore — c’è il rischio di chiudere se non cambiano le cose. Il problema sono «i tagli lineari che vogliono fare sulla nostra redazione», formata da un po' di interni Rai ma, soprattutto, da partite Iva, cioè collaboratori esterni. Che, assicura Iacona, non guadagnano cifre che giustifichino questi tagli sui compensi: «Questi tagli insistono su compensi bassi, su persone che, tra l’altro, si anticipano le spese di viaggi e di alberghi necessari per fare i nostri reportage. In tutto questo, da caporedattore Rai, vedo un pericolo: la Rai non può permettersi di perdere il gruppo di lavoro di Presadiretta che troverebbe lavoro altrove perché esiste un mercato. Sono persone valide che non avrebbero certo problema a trovare spazio nella concorrenza». E qui forse Iacona pecca di ottimismo, perché anche altrove la tendenza al ribasso è la stessa.«Mi aspetto un segnale forte dalla direzione generale»Riflette ancora il conduttore: «Mi aspetto un segnale forte dalla direzione generale con cui si dimostri di voler mantenere questo gruppo, anche considerato il fatto che non siamo rimasti in molti a fare informazione in prima serata. Non possiamo permetterci di tagliare il prodotto e le persone che lavorano a Presadiretta sono il prodotto. Una trasmissione come la nostra fatta soprattutto di reportage trova in questi lavoratori il suo vero e proprio cuore».Quattro puntate: la prima sulla prostituzioneDa domenica Presadiretta sarà in onda con quattro puntate speciali (a gennaio altre 12). Nella prima si parla di prostituzione, partendo dall’inchiesta della Procura di Roma sulle due ragazzine di 14 e 15 anni che per mesi si sono prostituite in un appartamento dei Parioli. Il secondo appuntamento sarà invece un focus sul rapporto tra gli adolescenti e la droga. Quindi il tema del trasporto pubblico, mettendo a confronto realtà italiane ed europee; infine i fondi che l’Europa destina all’Italia, 15 milioni che rischiamo di perdere se il nostro Paese non li spenderà entro il 2015.
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