Siamo passati in poco tempo dal bing bang, alle riforme una al
mese, al passo dopo passo, al cronoprogramma dei mille giorni.
Nel frattempo hanno iniziato a prendere le distanze da Renzi
Squinzi, Della Valle, è leggermente anche Marchionne.
Ma il presidente può star tranquillo: oggi è difeso (oltre che
da B.) da Ferrara sul Foglio.
Questo pomeriggio verrà presentato il piano per le riforme,
quelle da fare nei mille giorni del governo.
Le riforme contro le
rendite di posizione: a chi si riferisce Renzi, ai concessionari
delle slot machine o a quelli delle autostrade?
E quali sono le persone che pongono veti alle riforme? Quelli che
bloccano la rentroduzione del falso in bilancio (come il ministro
Guidi) o quelli contrari alla norma sull'autoriciclaggio?
Quale altre slide ci dobbiamo aspettare oggi? Quali altri
slogan?
La giustizia? Chi sbaglia paga. Come se chi ha avvelenato Taranto
stesse pagando qualcosa. O gli estensori della legge Fornero sulle
pensioni che ha mandato per strada migliaia di persone.
La riforma del lavoro? Stiamo perdendo 1000 posti di lavoro al
giorno, che altro serve per capire che si sta sbagliando tutto? Che
serve una politica industriale che punti su ricerca e investimenti
pubblici, anziché solo su flessibilità e licenziamenti facili.
Non guarderemo in faccia a nessuno, dice il premier. Ci faremo
giudicare nel 2017. Non so quanti italiani avranno tempo per
aspettare.
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