09 marzo 2016

Quel pasticciaccio brutto delle primarie di Napoli


La rottamazione, se mai c'è stata vera rottamazione (e non semplicemente un cambio del blocco di potere), s'è fermata ben prima di Napoli.
Le immagini riprese dai giornalisti di fanpage possiamo anche non mandarle in onda, far finta che non esistano, ma sempre lì rimangono.
Mentre la presunta spy story dello spionaggio di Casaleggio rimane presunta, le immagini dei ras verdiniani, di Ala, del fu centrodestra che si aggirano per i gazebo, danno indicazioni di voto, sono reali, non fiction.

Così funziona il partito acchiappavoti che ha dato già prova di sé con le elezioni del presidente della Regione Campania De Luca e le sue liste di ex cosentiniani e impresentabili.
Così sta funzionando in Sicilia con l'ingresso degli ex centro destra lombardiani e cuffariani nel PD.
E così nelle altre regioni del sud.

Un pasticciaccio che non offusca lo storytelling, la narrazione che deve rimanere intonsa, il grande esempio della democrazia.
I conti sono in ordine, le banche sono solide, non andremo in guerra in Libia (e ieri Hollande scherzava)..

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