Guarda che non sono io quello che stai cercando..
guarda che non sono io quello che mi somiglia
Francesco De Gregori
Tre storie all'interno di questo noir
scritto dall'ex magistrato comasco Vittorio Nessi: sono tre indagini
in cui è coinvolto il suo personaggio, magistrato pure lui a Torino,
Bruno Ferretti.
Tre casi che vivono di vita propria in
cui, come nei romanzi Simenon, partendo dal caso di cronaca, si
arriva a toccare temi più profondi dell'animo umano, sia la sua
parte più nera che quella più nobile.
Il ragazzo dai capelli ricci
Monica subì la violenza che era da poco passata la mezzanotte. Era ormai davanti al portone di casa, ma le bastò sentire ansimare dietro di sé, troppo vicino a sé, per capire che era perduta. Quando sentì la unta del coltello alla schiena il gelo, sebbene fosse una notte d'estate, le prese le spalle. Aveva il respiro in fondo alla gola. Le sembrò di udire una voce:«La prego, no!».
A
Torino, attorno al quartiere Barriera, si sono verificati diversi
episodi di violenza sessuale: è questo il primo drammatico case che
deve seguire il procuratore Ferretti. Brutte storie, perché
riguardano donne costrette a subire violenza da un ragazzo che,
subito dopo, è come se subisse uno sdoppiamento, come se volesse
chiedere scusa alle vittime, come se cercasse di chiedere loro scusa.
I
problemi personali, la madre persa ..
Chi
è questo strano violentatore, descritto in modo quasi univoco da
tutte, capelli ricci, zigomi alti, occhi scuri?
Aiutato
anche dalla caparbietà di una madre di un sospettato e attraverso
tanti colpi di scena, Ferretti arriverà al vero colpevole la cui
storia è legata a quella di un altro uomo, arrivato a Torino dal
sud, pure lui con quei capelli ricci e capace di farsi amare dalle
donne.
Si
parla di amore, del sentimento che rimane tra due persone anche
quando uno dei due non esiste più; del tema della carcerazione
preventiva, ovvero trattenere in carcere una persona che non è stata
ancora condannata e del tema attuale della prescrizione.
Vedremo
questa indagine attraverso gli occhi umani e comprensivi del
magistrato che deve applicare la legge e anche la comprensione.
Nove
piccoli indizi
La storia dei tre sosia non era passata nella vita di Ferretti senza lasciare traccia. IL pubblico ministero conosceva bene i limiti del suo lavoro, ma per la prima volta aveva dovuto interrogarsi sulla labilità dell'indagine, una specie di trama geometricamente perfetta perché tessuta secondo le regole della procedura, ma esposta ad eventi tanto imprevisti quanto inimmaginabili che finivano per mettere in pericolo il senso ultimo della giustizia.
Il
secondo caso riguarda un caso si sparizione dietro cui si nasconde un
delitto compiuto su un luogo di lavoro. Selim, un immigrato
nigeriano, è sparito una sera dopo che i suoi datori di lavoro
dicono di averlo accompagnato sotto casa.
Il
pm titolare del fascicolo, collega di Ferretti, li aveva portati a
processo ritenendoli invece responsabili della sua morte, ma la corte
d'Assise li aveva assolti.
Spadaccini
gli chiede aiuto, conoscendo la sua preparazione e la sua capacità
di saper portare avanti le battaglie, per il processo di appello:
processo di tipo indiziario, però, che si basa su nove indizi
raccolti dagli inquirenti e che, solo se visti tutti assieme, in un
unico puzzle, possono dirci qualcosa su quanto è successo e
diventare così una prova valida in un processo e non solo una
suggestione di un magistrato.
Un
arrestato e tante carte
«Dottor Ferretti, è arrivato in ritardo per il caffè, questa mattina, qualcosa non va?»La voce di Patrizia proveniva dalla stanza accanto attraverso la porta lasciata aperta. Il pubblico ministero, appena entrato nel suo ufficio, era stato abbagliato dalla luce dei raggi luminosi di una tersa giornata d'estate ed era corso ad abbassare le tendine delle finestre.
Terminato
il processo per la morte di Selim, dopo un lunga requisitoria in
corte d'Appello, un'altra rogna arriva sulla scrivania di Ferretti:
un uomo arrestato al sud, in Campania, che si è accusato di una
serie di delitti rimasti insoluti, diverse prostitute uccise in
diversi posti, da Torino a Mestre e che forse sono tutte opera di un
serial killer.
«Comunque, Bruno, si tratta di una storia delicata. Prima che i giornali se ne impadroniscano è opportuno approfondire il quadro delle responsabilità. E poi l'indagato, un tale Spinello, ha chiesto di essere interrogato dal pubblico ministero. Sentilo al più presto e fammi sapere».
La
persona arrestata si chiama Spinello, ha vissuto per anni in
Svizzera, finché non ha deciso di tornare al suo paese d'origine.
Fermato dai carabinieri per non essersi fermato ad un controllo, ha
confessato una serie di delitti, fatti in più posti nel nord, contro
prostitute che voleva derubare. Per soddisfare la sua febbre del
gioco.
Compito
del magistrato portare a processo l'accusa, trovando quegli indizi
nei confronti del reo la cui confessione, fatta senza un avvocato a
fianco, potrebbe non essere valida.
Si
gioca tutto sulla psicologia dell'assassino, questo terzo episodio,
che si confida col magistrato raccontando della sua scelta nata dopo
aver ascoltato una canzone
Quei giorni perduti a rincorrere il vento
a chiederti un bacio e volerne altri cento ..
(Amore che vieni, amore che vai, De Andrè)
Ma
chi è veramente l'assassino? Un pazzo, un malato di mente che uccide
in un momento di sdoppiamento dalla sua personalità, o solo un uomo
preda della malattia del gioco d'azzardo ai casinò?
Domande
che si incrociano con altre, che Ferretti si pone nei confronti di
una donna, conosciuta nel periodo trascorso in una procura di
provincia. Una donna che gioca coi sentimenti delle persone.
Soffre
dell'eccesso nel voler arricchire il racconto, con pezzi di
requisitorie, con le tante citazioni che arricchiscono le storie ma
che a volte tendono ad appesantire la lettura.
Ma
questo è un libro che porta dritto dentro il mondo della macchina
della giustizia, le sue regole e le sue procedure a garanzia degli
impuntati e delle vittime.
Un
mondo dove però, alla fine, a decidere, a prendere delle decisioni,
è sempre la persona, l'uomo.
Buona
lettura!
La
scheda sul sito di
Daniela Piazza Editore
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