Ne farebbe volentieri a meno di parlare di privacy, delle case del senatore e di quelle del giornalista.
Ma è opportuno chiarire il fatto che i nostri rappresentanti devono sottostare all'art 54 della Costituzione e i giornalisti al codice deontologico.
Che ci sono questioni che è bene non fare, se sei un politico: non perché reato, ma per opportunità, come mescolare assieme rapporti personali con rapporti politici.
E' opportuno chiarire che un giornalista, se ha una notizia che reputa sia vera, dopo aver fatto le verifiche del caso, può pubblicarla, anche se ottenuta per vie traverse.
Funzionava così ai tempi della Raggi a Roma e vale lo stesso ora che ci si occupa di una fondazione in particolare.
Appellarsi al fatto che i giornalisti usano documenti coperti dal segreto investigativo non è sufficiente a nascondere la notizia.
Appellarsi al fatto che sono intercettazioni illegali (quelle relative all'inchiesta sulle nomine del CSM, ottenute con l'uso di un Trojan), come hanno fatto nel servizio di Report i deputati Lotti e Ferri (richiesta legittima), non basta.
Non basta perché è opportuno che si faccia chiarezza su quegli incontri.
Ecco, se vogliamo mantenere l'indipendenza tra magistratura e politica, non devono esserci interferenze da ambo i lati.
Chiarito il punto, potremo poi occuparci di questioni più urgenti: l'altoforno dell'Ilva che dopo 4 anni non è ancora a norma.
Del quasi disastro ferroviario successo ieri a Piacenza.
Dello stato dei viadotti della nostra rete autostradale, dei controlli non proprio sicuri (per non allarmare gli investitori).
Di una manovra che non verrà discussa e di cui c'è poco da vantarsi.
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