Alla terza settimana di smart working, il peso di tutto quanto sta succedendo attorno e a come lo sto vivendo, inizia a farsi sentire.
Non è vero che lo smart working sia rose e fiori.
Come del resto era una bugia la storiella dell'eccellenza lombardia e non basteranno tutte le ordinanze contro chi fa le passeggiate a nascondere certi errori fatti.
Ne usciremo male da questa storia.
Non è una guerra, è qualcosa di peggio.
Colpisce le persone e tutto quanto ci rende bella la vita. Stare assieme, le amicizie, le relazioni, la primavera, il mondo che si apre là fuori..
Gli appelli a stare a casa, fatti da attori e persone famose che probabilmente hanno una casa bella grande, iniziano a diventare stucchevoli, fastidiosi.
Come fastidiosi i tifosi della ripartenza, del dobbiamo riaprire tutto.
Non avete ancora capito che per mei dovremo convivere con mascherine, guanti, divieti, rinunce.
Tutto questo non fa PIL, lo so.
E' quello che rende la vita degna di essere vissuta.
Qualcosa di molto diverso da questi giorni della marmotta.
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