29 aprile 2020

Voglia di governissimo

A leggere le notizie di questi giorni, dopo la diretta di Conte sulla fase 2, sembra che si sia già messo da parte la scienza, l'opinione dei virologi, dei medici e degli esperti.
Ci siamo affidati agli esperti solo nel momento dell'emergenza, ora è tutto una corsa a riaprire, le scuole, le aziende (sempre per non morir di fame, mentre possiamo morire di amianto, di inquinamento dell'aria, sul lavoro) e perfino le chiese.
I due mattei si sono rivelati pure più papisti del papa: ma quale emergenza, hanno detto Salvini e Renzi, noi vogliamo andare a messa..

Non sappiamo ancora come andremo a lavoro coi mezzi pubblici, non sappiamo ancora come faremo a riaprire le scuole e gli asili in sicurezza, non sappiamo ancora cosa succederà dopo il 4 maggio, quando altri italiani riprenderanno a muoversi. Torneranno nuovi focolai? Siamo pronti a gestire una nuova ondata di infezioni?

La Francia ha fatto un mezzo passo indietro sulle scuole, che forse non apriranno tutte l'11 maggio.
La Germania sta pensando cosa fare ora che i contagi sono cresciuti.
Per non parlare degli Stati Uniti, nelle mani di un pazzo.

Oggi i giornali, in particolare Repubblica, ci parlano dei retroscena, delle manovre di palazzo per arrivare ad un nuovo governo.
C'è voglia di un governo fintamente tecnico, con dentro quasi tutti, come già successo con Monti

Leggete cosa scrive Panebianco sul Corriere:
Lo scenario politico futuro che alcuni dei più attenti osservatori della nostra vita pubblica immaginano, non è rassicurante. Di fronte alla rovinosa caduta del Pil e alle inevitabili ripercussioni sociali e politiche, si pensa che l’attuale governo non possa reggere a lungo. Soprattutto a causa del processo, che sembra irreversibile, di disgregazione dei 5 Stelle, il partito di maggioranza relativa. Si ipotizza che l’attuale formula di governo venga presto sostituita da una qualche forma di solidarietà nazionale: in pratica, il solito governo tecnico, o governo del presidente sostenuto per l’occasione da un ampio arco di forze parlamentari: dal Pd a Forza Italia a quella parte dei 5 Stelle che, con la solita scarsa fantasia italica, verrebbe subito battezzata dei «responsabili». Per reggere, una simile alleanza parlamentare dovrebbe coinvolgere in un modo o nell’altro anche Salvini e Meloni. In effetti, non è fantapolitica. Se, come si prevede, la crisi economico-sociale sarà gravissima, molte forze politiche potrebbero trovare conveniente mettere temporaneamente la sordina alle reciproche ostilità. Provocherebbero mal di pancia nei più esagitati e settari dei loro sostenitori ma col vantaggio di apparire affidabili agli occhi di molti elettori.
Purtroppo c'è un problema, gli elettori, che alle elezioni hanno votato il m5s (e anche Salvini) e non Renzi o Berlusconi:
C’è però un grande ostacolo. Di solito, questo tipo di formule è realizzabile se il Parlamento è in mano a forze centriste. Ma le forze centriste, nel Parlamento italiano di oggi, sono in minoranza. Il centro (i renziani a sinistra e i berlusconiani a destra) subì una drammatica sconfitta alle elezioni del 2018. Da allora il Parlamento è dominato dalle estreme. È improbabile che le estreme, per quanto in difficoltà, possano rappresentare una base parlamentare affidabile per governi come quello sopra immaginato. Oltre alla difficoltà di realizzazione c’è un altro problema. I governi tecnici o del presidente (come fu il governo Monti) si reggono solo se, una volta ottenuto il voto favorevole del Parlamento, possono farne a meno di fatto. In sostanza, un governo del genere sarebbe, da questo punto di vista, non molto diverso dall’attuale governo Conte. Opererebbe anch’esso in nome dell’emergenza (non più la pandemia ma la crisi economica) di fatto privo di controllo parlamentare. Il che ci riporta alla domanda iniziale: per quanto tempo una situazione del genere può reggere prima che le conseguenze (politico-costituzionali) diventino irreversibili?
Insomma, per uscire dalla crisi serve un governo forte, con dentro quasi tutti, alla faccia del Parlamento e degli elettori. Col rischio che poi, questo governo forte, ci prenda gusto e trasformi una democrazia parlamentare in qualcosa di diverso.
E noi che, stupidi, ci preoccupavamo degli ospedali, dei dispositivi, di come far lavorare le persone in sicurezza, di come far spostare le persone in sicurezza...

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