04 luglio 2007

La donna del campione di Piero Colaprico

Nella città di M. si intrecciano le storie di tre uomini: il consulente, il poliziotto e il killer.
Il consulente si chiama Corrado Genito, è un ex capitano dei carabinieri, ora a capo di una società di investigazioni con importanti agganci nei posti giusti (in Italia e all'estero).
Cacciato dall'arma per una storia poco chiara di corruzione, Genito è stato capace, grazie alle sue doti, di crearsi un nome nel campo delle indagini poco ortodosse, ai limiti della legge. E' una persona che sa muoversi nel mare della città di M.

Francesco Bagni
è il "cervello" della squadra omicidi della Questura in via Fatebenefratelli: un poliziotto abituato a ragionare, a fare dialoghi solitari con la "scena del crimine", con i cadaveri, alla ricerca del movente del crimine:
"Il suo lavoro: il poliziotto, mestiere antico, almeno quanto le puttane, lo stesso cuiore che sa sopportare quasi tutto e gambe che non hanno paura della notte".
La sua frase celebre:
"L'omicidio è l'unico reato che non finisce mai.
"Sembra che quel reato sia finito assieme al morto, invece produce effetti sull'assassino.
C'è che decide di confessare dopo trent'anni, perchè in trent'anni qualcosa gli ha scavato dentro. Una persone che uccide un'altra persona può diventare pericolosissima se non la fermi, perchè si sente invincibile. Noi al contrario, diventiamo invincibili se li acchiappiamo, gli assassini".


Il Killer si chiama Cosmo Sconosciuto: dopo una lunga carriera nella città di M. come rapinatore (al fianco di Santa, la pentita di mafia), si è riciclato come Killer al soldo delle famiglie della 'ndrangheta e di altre persone "a cui non si può dire di no".
La sua filosofia: "sia quando nuoto, sia quando salto i banconi, non spreco energia". "aveva stabilito che il posto migliore per conoscere se stesso era in mezzo al mare, dove la sua faccia aveva l'espressione disgustata di tutti quelli che nella vita non si sono mai sforzati per galleggiare ... stava nell'acqua come un bambino nel liquido amniotico".

Cosa porta le loro vite ad intrecciarsi nella città di M.? Il rapimento del campione di F1 Elvio Wolfson: la moglie Maretta Zara, ex "ragazza immagine", chiede a Genito di occuparsi della sua liberazione.Il piano di Genito prevede il coinvolgimento di Iole Pacifico, detta la Santa: la prima pentita di mafia, sulla cui testa pende la vendetta di Cosa Nostra.
L'idea spregiudicata di Genito è ai limiti della legge Le sue indagini per scoprire come "Bomber" è stato rapito portano ad una palestra di massaggi, che nasconde una casa di tolleranza dove arrivano tutte le disperate in cerca di fortuna nella città di M.
Una città tanto pronta a fornire sesso (a pagamento), ma non amore.

Una di queste, Viola, è finita uccisa a sprangate e bruciata, ai piedi della tangenziale. Sul suo assassinio indaga l'ispettore Bagni: ma ecco il primo collegamento. Viola lavorava al centro massaggi dove è stato rapito Wolfson. E il secondo legame è che Cosmo Sconosciuto è stato chiamato da Cosa Nosta (cui non ha potuto dire di no) per uccidere proprio la Santa.

Le strade dei tre uomini saranno destinate ad incrociarsi, anzi a scontrarsi, visto che ciascuno di loro sta da parti opposte della barricata.
E Bagni, che pure è stato amico dell'ex carabiniere, è costretto a mettersi sulle sue tracce per capire il suo coinvolgimento nel sequestro.

Se la prima parte del libro è una sorta di introduzione dei vari personaggi della città di M., questa fa anche da preparazione, nella seconda, alla “domenica delle Salme”.

Dove tutta la tensione scoppia, con tutta la violenza degna del miglior Scerbanenco.
Una trama che scorre veloce, precisa ma anche ricca di sfumature e riflessioni amare. Con un colpo di scena finale che farà saltare tutte le certezze accumulate nel libro.
Colaprico da, della città di M. uno sguardo dal di dentro: dentro la città stessa, oltre le luci dei locali, dei ristoranti, della palestre o sale massaggi che nascondono locali dove consumare del sesso a pagamento. Come in quello lungo corso Buenos Aires da dove è possibile trovare le migliori puttane dell'est.
Una città che Bagni osserva dalla sua camera con molta amarezza:
“... era una città dove incontravi conoscenti, ma non amici, dove c'era molto sesso facile, ma era difficile trovare l'amore, dove circolava molto denaro, ma era impossibile diventare ricco senza sacrificare la propria esistenza o fregare quella degli altri”.

Uno sguardo all'interno delle bande criminali che così bene vi hanno attecchito: c'è da aver paura a leggere delle alleanze che si stanno creando tra la malavita cinese e la 'ndrangheta, tanto per citarne una.

Uno sguardo dentro la Questura e il palazzo di giustizia: come ragionano, come vivono la loro professione i poliziotti? Che rapporti si instaurano (di fiducia, di rispetto, di amicizia) con i PM che coordinano le indagini?
Ma soprattutto è uno sguardo all'interno delle persone: il poliziotto, il consulente, il killer.
Accanto a loro le storie di altri uomini (i colleghi della omicidi; gli sfruttatori e gli sfruttati; gli altri “consulenti” particolari della banda di Genito ...): tutti alla ricerca di qualcosa, ma che in realtà, proprio in questa ricerca hanno perso qualcosa.

L'amicizia, la famiglia, l'amore, la libertà, la libertà di essere sinceri con chi ti sta accanto. La possibilità di fermare il tempo “tic, tac, tic, tac, tic tac ... ”, per sfuggire al destino, per illudersi che si possa ancora ricominciare, che esista una possibilità di rimanere a galla ..
almeno finchè si può “magari come i pesciolini. Almeno finchè non arriva l'ala di un gabbiano famelico: è la sua ombra a strapparti via. Il becco infliggerà solo un dolore rapido, al quale siamo già rassegnati”.
Un libro da leggere assolutamente per capire un po' di più la città dove viviamo, dove lavoriamo.

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