"Potevo fare di quest'aula sorda e grigia un bivacco per i miei manipoli ..."
Benito Mussolini, al discorso di insediamento in parlamento nel 16 novembre del 1922 .
Chissà perchè mi sono venute in mente queste parole, sentendo il discorso di S.B. alla scuola di Politica a Milano.
Forse perchè c'è la stessa arroganza, il sentirsi al di sopra e al di fuori delle regole. Le regole che le rispettino i minchioni, che noi imprenditori abbiamo di meglio da fare.
Il poter gestire lo stato, le leggi, i suoi rappresentanti, a proprio piacere, per i propri interessi: come se magistrati, poliziotti, politici dell'opposizione fossero solo dei camerieri al suo servizio.
Mi fa paura, se mai ce ne fosse bisogno ancora, sentire queste parole. Paura e rabbia. Ma fa ancora più rabbia sentire la risata degli studenti "di politica", per le battute del sette volte prescritto e una volta amnistiato.
Presidente di un partito che vede tra i fondatori un avvocato corruttore (ancora ospite del Parlamento) e un condannato per mafia (in primo grado) ed estorsione.
Non vi fa paura, è vero, la parola mafia?
Falcone e Borsellino servono solo per le ricorrenze. Dimentichiamoceli poi.
Questo è fascismo: basta le mezze misure, il voler dialogare, il voler far le cose sentendo l'opposizione.
Quando sento parlare di portare "5 milioni in piazza", mi viene in mente solo la marcia su Roma.
Perchè qui non sono i milioni di lavoratori portati in piazza dai sindacati, in difesa dei loro diritti (pensione, stabilità del lavoro, sicurezza).
Quella di ieri suonava come una minaccia ..
Torniamo alle parole di ieri sera:
"Volevo andare in Tv - ha detto - a dare il resoconto di cio' che aveva fatto il Governo, ma mi hanno costretto ad andarci e avevo due minuti per rispondere alle domande del giornalisti e a replicare alle stronzate di Prodi".
Poi, dopo gli applausi dei giovani che seguivano la lezione (a quando un bel corso di estorsione? di usura? di corruzione, col professor Previti?).
"Vedo che apprezzate il mio linguaggio rozzo, ma efficace".
Nessuno di quelli presenti in aula se l'è sentita di rispondergli a muso duro che esistono delle regole (siamo ancora in democrazia): che nei confronti tra politici uno parla e l'altro ascolta.
Che, purtroppo per noi, lui è ancora vivo e vegeto.
Che, se anche ha solo 2 minuti nei dibattiti, nei telegiornali è sempre stato tra i politici più presenti. Ha finto un malore prima della sfilata del 2 dicembre.
Ha coinvolto la moglie nella manfrina delle lettere alla Repubblica ... tutto perchè si parli di lui.
Tutto fa brodo.
Caro mentitore, truffatore, ladro, condannato e amnistiato ... se tu sei stato "costretto a rispondere alle stronzate di prodi", noi siamo stati costretti a sentire le tue per cinque lunghissimi anni.
Nei hai dette di stronzate ...
Ora basta. Se in aula ci fosse stato presente un giornalista vero, te le avrebbe ricacciate in gola, quelle parole.
Certo, finchè siamo in democrazia.
3 commenti:
Tristemente mi sa che in democrazia non ci siamo più da tempo :'(
sono appena rientrato da londra, dove mio figlio insegna e dove è appena nato suo figlio....
beh.... pensavo di vedere tante cose , ma che nella mia vita arrivassi a invidiare gli inglesi e la loro vita , questo non lo avevo messo in previsione...... siamo spacciati..... purtroppo ..le persone che possono modificare qualcosa sono pochine....
grazie e un saluto da eros b.
Le affermazioni del cavaliere sono ormai prese come battute. Le sue leggi sono diventate intoccabili, viene considerato un politico con cui confrontarsi ...
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