Anche i parcheggiatori abusivi hanno un'etica: non basta pagare, o avere una bella macchina per poter accedere ad uno degli ambiti posti delimitati dalle linee blu sotto la grande quercia al centro della Metropoli.
Bisogna rispondere alle domande del Mario, come ad esempio, trovare un palindromo.
Qualcosa è successo nel parcheggio: l'ispettore di polizia, assieme ai vigili deve capire cosa è successo, andando ad ascoltare i "clienti" del Mario. La Olga e la Bellezza Ordinaria, il banchiere, il Suvman e l'alano nano.
L'ultimo appuntamento della rassegna La passione per il delitto è stato l'audiodramma "L'etica del parcheggio abusivo": Sergio Sorrentino (e la Fonderia Mercury) ha adattato il racconto di Elisabetta Bucciarelli a testo teatrale, raccontato solo dalle voci dei protagonisti.
Un'esperienza molto particolare in cui lo spettatore è costretto a concentrarsi sulle voci degli attori, sulle parole, sui rumori di fondo.
Come nei decenni passati, quando i drammi venivano trasmessi alla radio (e non era così diffuso nelle nostre case quello strumento chiamato televisione).
Un audiodramma dove si ride, anche se il finale della storia riserva una sorprendente sorpresa.
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