01 ottobre 2013

Report - al posto giusto

Adesso credo di aver capito tutto, dopo aver visto il servizio di Report.
Ministri che non sanno nulla del ministero che dovrebbero presiedere: come la ministra della salute che imputa le malattie in Campania non ai rifiuti, ma agli stili di vita degli abitanti di Terzigno. Dove l'incidenza dei tumori è aumentata del 47%.
All'agricoltura la figlia del presidente di un consorzio agricolo che il ministero dovrebbe monitorare.
Viceministri senza deleghe, in ministero per non fare nulla, che non possono dimettersi poverini, perché aspettano le deleghe. E nel frattempo, dopo aver riempito la loro città di cantieri, da sindaco, da viceministro dovrebbero occuparsi di infrastrutture.

E, infine, sottosegretari messi lì per non fare nulla. Senza competenze, e hanno pure la coscienza di ammetterlo.
Alla pubblica amministrazione, alle autonomie, agli interni. Molti di loro esclusi dal Parlamento, ma rientrati dalla porta posteriore.
Uno è in quota Renzi, l'altro in quota Samorì. Nemmeno il padre del giovane sindaco del comune di 400 anime, sà il nome del suo partito.
All'ambiente uno che nel suo comune voleva cementare una zona boschiva. Su terreni di proprietà di un certo Berlusconi.
La delegha ai giochi data ad un lobbista delle società concessionarie dei giochi online che non sà nulla delle malattie connesse ai giochi.
E nel frattempo chissà se verrà mai pagata la multa da 600 ml di euro (un mini condono) dai concessionari?

Tutti al posto giusto: come la sottosegretaria di Franceschini, che di fronte alla domanda (ma come ci sono ancora giornalisti che in questo paese fanno domande?) sul doppio stipendio indebitamente percepito (in regione e dal Parlamento) sbotta. "Lei quanto guadagna? Chi la manda? Chi la sta pagando?". Deve essere un retropensiero, pensare che gli altri agiscano per tornaconto ..

E la Gabanelli, paziente, in studio, a spiegare nuovamente che i giornalisti di Report anticipano tutte le spese, che ogni puntata costa meno di quanto la Rai incassa.
Ma niente, questa gente non capirà mai nulla.

Perché sono stato scelti apposta e messi al posto giusto.
Non per salvare il paese.
Ho raggiunto questa conclusione: Letta e Alfano hanno minato questo esecutivo sin dall'inizio.
Sapevano che avrebbe avuto vita breve: doveva servire a Berlusconi per la sua campagna elettorale (l'IMU) e per rilanciare l'immagine di Letta alle prossime elezioni.

Forse sbaglio.
Rimangono delle domande pensati, però: se questi sono i migliori, espressione delle larghe intese, potrà mai salvarsi questo paese?
D'altronde li abbiamo abituati bene questi politici: alla sala stampa della Camera, i politici si presentano con alle spalle un plastico e fanno il loro sketch. Se sbagliano una battura i porta microfoni sono pronti a rifare la scenetta.
Domande? No grazie.
Pochi degli interpellati, nei vari ministeri, hanno accettato di rispondere. E le risposte date erano indice di arroganza, superficialità, negazione della realtà.
Ministri senza competenze, significa una politica in balia della burocrazia.
Una volta erano i partiti a formare i loro quadri.
Oggi sono le cene eleganti, i salotti, le amicizie.

Che fare, allora.
A fine incheista la Gabanelli punta il dito sulla legge elettorale: quella che il PDL, il PD e Letta non hanno voluto cambiare (con buona pace del primo ministro).
Ma è anche colpa nostra: come cittadini dovremmo pretendere una selezione della classe dirigente migliore dai partiti. E deve cambiare l'informazione.
Basta coi reggi microfoni e con i comunicati a mezzo video senza domande.

Grazie


PS: forse un giorno arriveremo anche noi a fare come in Finlandia, dove le multe sono proporzionali al reddito, per mantenere "il patto economico della pena". Se hai soldi, non devi più permetterti di superare i limiti di velocità perché per te sono pochi soldi.
Per il momento, in Italia a chi prende le multe, gli facciamo pure lo sconto. 
Come ai concessionari dei giochi online.

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