Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
20 ottobre 2013
Laboratorio di scrittura gialla e di tensione
Alcuni insegnamenti del corso di scrittura gialla tenuto ieri dal professor Davide Pinardi, nell'ambito della rassegna La passione peril delitto, ad Erba:
Un racconto giallo, o letteratura di tensione, segue il principio del “viaggio dell'eroe”.
Quando si scrive un racconto di questo genere bisogna ricordarsi di questi aspetti: dell'importanza della storia, intesa come racconto cronologico dei fatti e dei nessi causali.
Dell'intreccio della storia, ovvero la stessa storia può essere scomposta in tanti modi per raccontarla secondo una linea non diretta, ma a flash back o flash forward.
Importante è la storia ma ancora più importante è il come la si racconta, per renderla più interessante al lettore.
Ancora più importante l'universo narrativo: dove questa storia si sviluppa, il contesto.
Compito dello scrittore è preparare prima un solido universo narrativo, raccogliendo tutta la documentazione possibile sul contesto e sui personaggi principali, creando delle schede dettagliate sulla loro storia pregressa. Anche se poi queste informazioni non arriveranno subito al lettore.
Ogni narrazione racconta un conflitto, che può essere simmetrico (A contro B) o asimmetrico (le lotte sociali, il bene e il male), può rimanere in sottofondo (la lotta contro l'invecchiamento) e può, nel corso del racconto, spostarsi da un conflitto dichiarato (il poliziotto buono contro la criminalità) verso un altro conflitto effettivo (il poliziotto buono contro la criminalità dentro la polizia).
Il conflitto vede contrapporsi due contendenti, il buono e il cattivo, ma un buon giallo non deve essere del tutto netto nella caratterizzazione. Deve rimanere del dubbio, delle domande aperte sulla bontà dei contendenti.
L'importanza della cornice narrativa, ovvero nel non rompere il patto fiduciario col lettore: il racconto deve muoversi dentro una cornice logica, storica, geografica, coerente.
Il rapporto fiduciario narratore narratario deve mantenersi saldo nel corso delle pagine, come una continua seduzione.
Infine, la segmentazione del discorso narrativo: si parte sempre da una piccola scheda, il sinossi del libro. E man mano si costruiscono le scene, si sviluppa la storia.
Sono stati insegnamenti molto interessanti e credo che con questi, guarderò le fiction televisive o leggero i racconti con occhi diversi.
PS: abbiamo finito la serata, con Paola Pioppi e con un aperitivo a base di risotto giallo e nero. Secondo la tradizione!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento