07 ottobre 2013

Il decreto del fare

Governo del fare, decreto del fare .. dopo i decreti “salva Italia” e “cresci Italia” del governo tecnico che ha salvato lo spread e un po' l'immagine del paese, un altra legge nel cui nome si concentra tutta la filosofia di questo esecutivo Letta (o Letta Alfano) di larghe intese.
Ovvero la filosofia del fare, o quantomeno dell'illusione di aver fatto.

Gli incentivi per le assunzioni dei giovani. La mediazione per le cause civili. Il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. La riforma del catasto. Rendere più trasparenti le nomine pubbliche (meritocrazia, trasparenza). Infine snellire la burocrazia statale, per arrivare ad una pubblica amministrazione digitalizzata (la famosa agenda digitale).



I servizi di Report che andranno in onda questa sera andranno a fare le pulci su questo decreto per capire come stanno veramente le cose. Capire, cioè, se dietro slogan e buoni propositi rilanciati a corpo grosso sulle prima pagine dei giornali, ci sia concretamente qualcosa che può aiutare questo paese.
Paese che ha subito, ricordiamolo, le cure Berlusconi-Tremonti (dal negazionismo della crisi al celebre spot “ghe pensi mi”). La cura Monti, che sarà anche riuscita bene ma ha peggiorato le condizioni dell'ammalato. Alla cura di questa maggioranza, che è la stessa di prima, con una faccia un po' più giovanile, meno cupa, meno austera.
Sulla carta Letta ha fatto molto, decreto del Fare a parte. Come togliere l'IMU per far posto alla service tax.



Anche il decreto del Fare (categorico e impegnativo) ha degli aspetti veramente interessanti (merito, trasparenza, rilancio dell'economia, snellire la giustizia civile). Ma sarà veramente così?
La nomina di De Gennaro, ad esempio, era stata anticipata da Bisignani un mese prima. L'ex capo della polizia ha il cv giusto per guidare Finmeccanica?
NOMINE PUBBLICHE di Luca Chianca: A giugno il Ministero dell'Economia ha varato una nuova direttiva per selezionare i top manager delle oltre 32 società partecipate dallo Stato e, la scorsa estate, sono arrivate le prime nomine: Anas, Invitalia, Ferrovie dello Stato e Finmeccanica. Come sono stati scelti i nuovi amministratori che guideranno le nostre aziende pubbliche per i prossimi anni?
Da dove arriveranno i soldi per pagare i debiti dello stato?
Decreto del fare: DEBITI P.A. Emanuele Bellano I debiti della pubblica amministrazione verso le imprese ammontano a 90 miliardi di euro. A luglio, con il “decreto del fare”, il governo Letta ha annunciato lo sblocco dei primi 16 miliardi. Ma guardando tra le pieghe del provvedimento, si che la copertura finanziaria al decreto arriva dall’aumento delle tasse locali e che i 5 miliardi di finanziamento per l'acquisto di nuovi macchinari, promessi alle piccole e medie imprese, rischiano di non arrivare mai.
Come sono stati selezionati i mediatori, cui sarà obbligatorio ricorrere per ogni causa civile (liti condominiali, casi di responsabilità medica, diffamazione a mezzo stampa, successioni ereditarie, contratti bancari e anche a contese con un alto valore economico)?

Siamo sicuri che la strada per la
digitalizzazione della pubblica amministrazione passi per il taglio dei fondi per la banda larga (e la vendita di Telecom con tutta la rete agli spagnoli)?

Anche Berlusconi una volta aveva parlato delle tre famose I: una delle tre era Internet..
Decreto del fare: AGENDA DIGITALE Emanuele Bellano Con il “decreto del fare”, Il governo Letta prevede di rilanciare l'Agenda Digitale, un pacchetto di provvedimenti che hanno lo scopo di semplificare la pubblica amministrazione, diffondendo nuovi strumenti elettronici e informatici. Intanto, il governo taglia i fondi per la banda larga, non stanzia i soldi per gli investimenti e la pubblica amministrazione si perde tra 129 banche dati che non comunicano tra loro.
La disoccupazione giovanile, ovvero quel 40% di persone tra 16-24 anni senza lavoro:
Decreto del fare: OCCUPAZIONE GIOVANILE Giuliano Marrucci Dopo il vertice europeo di fine giugno il premier Letta e il ministro Giovannini annunciano in pompa magna di aver ottenuto un miliardo e mezzo contro la disoccupazione giovanile. A spendere questi soldi saranno i centri per l'impiego, per i quali noi investiamo un decimo rispetto alla media dei paesi europei e che ormai sono al collasso. Riusciranno a spenderli bene?
Infine la valorizzazione dei nostri beni culturali (o forse si dovrebbe dire mali culturali, come il titolo di una precedente inchiesta di Report): siamo sicuri che affittare i nostri beni ai privati sia la strada giusta? Arriveremo veramente a dare in concessione agli americani la Fontana di Trevi?
Società Ddl semplificazione: AFFITTASI CAPOLAVORI Giuliano Marrucci Un modo per valorizzare il nostro patrimonio artistico? Semplice, affittarlo all'estero, per 20 anni. L'avevano già proposto i senatori Razzi e Scilipoti, ora è nel Ddl semplificazioni. O almeno c'era, perché nel frattempo il ministero ha cambiato idea. Ma forse è troppo tardi.
La scheda della puntata: Tra il dire e il fare
Nella seconda puntata della nuova stagione siamo andati a vedere cosa c’è di concreto nel “Decreto del Fare”, e in tutte quelle iniziative prese dal Governo per rendere più trasparenti e efficaci le nomine dei grandi Enti, dall’Eni all’Enel, da Finmeccanica all’Anas, passando per Ferrovie.Tutte iniziative presentate con grande rilievo come fossero la medicina giusta per i mali della crisi e rimettere in sesto il nostro Paese. E’ così? A quegli annunci sono seguiti i fatti?Come verranno utilizzati i miliardi portati a casa da Letta per incentivare l’occupazione giovanile? Cosa hanno pensato i nostri politici per valorizzare i nostri capolavori nascosti?Uno degli annunci ai quali si è dato tanto rilievo è il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. Da dove arriveranno i soldi?Parleremo anche di burocrazia, che costa ogni anno alle piccole e medie imprese 31 miliardi di euro. Il “Decreto del Fare” ha previsto di snellire le procedure burocratiche e a indennizzare le imprese che hanno subito dei ritardi da parte dei funzionari pubblici. Ma è efficace?Quanto deve valere la nostra abitazione? Due terzi della ricchezza totale italiana, circa 9mila miliardi di euro, sono costituiti da immobili e sul loro valore si pagano tasse di vario genere: IMU, TARES, SERVICE TAX, IRPEF. Peccato che la rendita catastale, la base su cui si calcola l'imponibile, non venga aggiornata da decenni e, soprattutto nei centri storici, sia estremamente distante dai reali valori di mercato e spesso sia origine di ingiustizia sociale, tra cittadini di diverse regioni, comuni, ma anche di quelli che abitano sulla stessa via o addirittura sullo stesso pianerottolo.Infine la mediazione civile obbligatoria, che dal 20 settembre è tornata in vigore. Cos’è? I cittadini prima di iniziare una causa civile devono andare davanti a un mediatore, che prova a trovare un accordo. Si applica a un vasto numero di materie, liti condominiali, casi di responsabilità medica, diffamazione a mezzo stampa, successioni ereditarie, contratti bancari e anche a liti di alto valore economico. A introdurre questo strumento ci aveva già pensato Alfano nel 2010 poi però era intervenuta la Corte Costituzionale a bloccare tutto. Chissà come andrà stavolta.


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