«Perfetto», si disse Giorgio Manfellotti contemplando soddisfatto la tavola apparecchiata per due, con la tovagliaLa vendetta è un piatto che va servito freddo ...
di lino comprata in Lituania e il runner verde perfettamente coordinato, posate thai in ottone disegnate a forma di bambú, candele intonate, il divano in pelle ricoperto di cuscini etnici. Azionò il telecomando dell’impianto stereo e la voce di Robert Plant che cantava Our Song , versione inglese di La musica è finita, irruppe rimbalzando sulle pareti insonorizzate. Regolò il volume sulla tacca che, come aveva già sperimentato in precedenza, corrispondeva alla soglia fra il sottofondo inutile e l’ascolto forzato. Consultò il cronometro da polso: dieci minuti alle nove.
Era proprio curioso di scoprire fin dove avrebbe potuto spingersi con Sara. Il suo amico Pigi gliel’aveva tanto raccomandata che alla fine l’aveva convinto ad assumerla come segretaria. E non se n’era affatto pentito. I requisiti erano ideali: timida, impacciata, maldestra, con due occhioni che lo fissavano adoranti come a supplicarlo di fare di lei quello che voleva. Non c’era stato nemmeno bisogno di ricorrere alla solita, noiosa cena preliminare al ristorante. Lui avrebbe preferito prendere «possesso» anche della sua casa, ma purtroppo Sara non viveva da sola e aveva dovuto invitarla nella sua garçonnière, un villino con ingresso indipendente sull’Appia Pignatelli.
Terzo libro dei quattro, della serie scritta a quattro mani da Massimo Carlotto e Marco Videtta, questo è dedicato a Sara che, della vendetta, ne è proprio la quintessenza.
Questo racconto parte dal piedatterre del figlio viziato di un noto palazzinaro romano, che subirà la prima tremenda e umiliante vendetta da parte della donna: finalmente scopriremo da dove origina la sua rabbia e quali sono i suoi reali obiettivi.
L'abbiamo vista aiutare Ksenia ad uscire fuori dalla vendetta della famiglia dello strozzino Antonino Barone.
Poi aiutare Eva nella sua vendetta contro il clan Mascherano che le aveva ucciso il marito (ed aiutare la giovane nipote ad uscire dalle grinfie di questa famiglia criminale).
Ora tocca proprio a lei: scoprire chi ha rapito e ucciso il proprio padre tanti anni prima, quando lei era ancora una bambina con le treccine.
Il vuoto che le ha lasciato il padre non è stato più colmato: né il tempo, né la famiglia sono riusciti a smuoverla dal desiderio di dare dei nomi a quei volti anonimi che una mattina del 1995 hanno prelevato suo padre dalla macchina.
Sara ha smesso di vivere, di amare e di costruirsi una vita come le sue coetanee, per una cosa sola: la vendetta.
"Raggiunse il cancello arrugginito della villa e vi si aggrappò con le mani, come un detenuto che contempli oltre le sbarre l'impossibilità della propria fuga. Prigioniera. Era così che si sentiva in quel momento. Prigioniera del proprio passato".Sfruttando la sua esperienza dentro i Nocs (da cui poi è uscita), le sue amicizie (come quella dell'ex collega Rocco), la sua capacità di inventarsi e calarsi dentro vite diverse, per recitare i ruoli (della cameriera burina, della segretaria timida ..), Sara riuscirà non senza fatica a ricostruire tutte le pedine del rapimento.
Ma scoprirà come la vendetta non è un gioco senza conseguenze: non si può andare a caccia di banditi, criminali, rimanendo ai margini della legge e senza sporcarsi le mani.
Alla fine, il viaggio verso la verità sarà costellato di morti, tanto che inizierà a sorgere in lei un senso di rimorso. Tanto da chiedersi se tutti questi sacrifici, l'assenza di una vita normale, di una persona cui volere bene accanto, ne saranno valsi la pena .. Perché la verità, ha il suo prezzo.
Scivola via leggero, il terzo capilo della saga de Le vendicatrici: dei tre, quello con dentro più azione e adrenalina. Ma forse, anche quello meno riuscito.
Il primo capitolo in pdf
La scheda del libro sul sito di Einaudi
Il link per ordinare il libro su Ibs e Amazon
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