Chi tocca i fili muore. Che si tratti di frequenze televisive, di conflitti di interessi o di rapporti stato mafia.
Chi parla di questi argomenti, viene attaccato da tutti, messo da parte, isolato.
Da ieri sappiamo che, a questi argomenti tabù per la politica, si deve aggiungere anche l'indulto: lo sappiamo dopo le critiche che sono piovute addosso al candidato Renzi, reo di aver osato criticare la scelta di Napolitano.
"Non è lesa maestà": Renzi ha imparato in fretta come non solo non si può né nominare né tantomeno criticare il re.
Ma nemmeno toccare questi fili.
Le televisioni, i conflitti di interesse, la trattativa e ora l'indulto.
Tutte questioni care a B. Guarda caso.
L'avete visto ieri sera Brunetta da Fazio? Delle carceri e dei detenuti non gliene mai fregato nulla.
La Fini Giovanardi l'avrà pure votata, come anche il pacchetto sicurezza.
E ora ci vengono a dire che l'indulto lo fanno per quei 65000 poveri carcerati?
Che il carcere è una tortura (in un paese dove la politica si guarda bene dall'introdurre il reato di tortura)?
Sappiamo come andrà a finire: l'indulto extra large libererà temporaneamente le carceri, ma aumenteranno i reati (come nel 2006).
E sull'onda emotiva dei reati e delle povere vittime da difendere, la destra potrà cavalcare le prossime elezioni.
Dopo che avranno salvato B. ma anche la cricca della Ferratella, gli imputati per il terremoto de l'Aquila, gli scandali nelle regioni, nelle banche, il caso Thyssen.
Il problema delle carceri è un salvacondotto per poter liberare gli amici, usando questa scusa.
Che almeno avessero il buon gusto di non mentirci un'altra volta.
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