Destra
e sinistra agli ordini di mafia capitale
Questa
è la storia di imprenditori che, per risolvere i loro problemi,
anziché rivolgersi allo Stato, si sono rivolti a questo sistema
criminale noto, nel cuore di Roma.
Sistema
criminale che metteva visto assieme estrema destra, estrema sinistra,
reduci della Magliana, ex brigatisti, Camorra, ndrangheta. Politici
di destra, politici di sinistra. Una fazza una razza, nei tempi delle
larghe intese.
Questi
erano i
re di Roma,
come titolava
la copertina de l'Espresso per l'articolo del giornalista Lirio
Abbate.
Un
esponente dei Nar, Massimo Carminati, scampato a condanne e ad
una pallottola finita nel cranio.
“Dicono
che la sua forza starebbe soprattutto nella capacità di risolvere
problemi: si rivolgono a lui imprenditori e commercianti in cerca di
protezione, che devono recuperare crediti o che hanno bisogno di
trovare denaro cash”.
Un
ex carcerato, Salvatore Buzzi, in carcere per le 24 coltellate
all'ex socio, dove ha avuto l'intuizione di dare un lavoro e una
speranza di recupero a chi è in galera: creare una cooperativa (la
29 giugno) con fini sociali, per prendere appalti con le
amministrazioni pubbliche.
E
poi Michele il pazzo, il boss della Camorra che regnava sulla zona di
Ostia.
E
tanti altri nomi che i due giornalisti citano nella loro approfondita
inchiesta: quella su un sistema criminale che è nato dentro il
carcere di Rebibbia (dove per un breve periodo si sono incontrati
Alemanno, Carminati e Buzzi), e che è finito dentro il carcere , con
gli arresti di mafia capitale del 2 dicembre 2014.
Tutto
questo era (o è?) “un gruppo di criminali capace di
infiltrarsi, fare business e manipolare la pubblica amministrazione”.
Ma questo sistema non avrebbe potuto diventare mafia capitale se non avesse trovato una classe politica che si è lasciata comprare col denaro, destra e sinistra in egual misura.
Politica
che ha tradito i propri fini, che si è lasciata usare come un taxi
da questo sistema criminale che aveva come obiettivo: “un taxi
che «mafia Capitale» paga lautamente, senza badare al colore,
purché abbia in cambio la garanzia di arrivare alla sua vera meta,
il profitto.”
Politici
che abbiamo imparato a conoscere leggendo le intercettazioni dove
parlano di finanziamenti, di campagne elettorali pagate coi nostri
soldi, di minacce e insulti degne di scaricatori di porto e non di
gente che deve governare un comune o il paese.
Un
esempio: “il 18 gennaio 2013. Patrizio Bianconi va dal ragioniere
generale del Comune di Roma, Maurizio Salvi, e scopre che i fondi
promessi non sono stati messi – a sorpresa – a bilancio.”
Scrive
al collega Gramazio una serie di sms in cui arriva a minacciare
perfino di rivolgersi alla magistratura per le tangenti
“«Eh, ho capito, mo’ vedi che cazzo esce sui giornali però, così parliamo delle tangenti che ha preso Lucarelli”.
“«Eh, ho capito, mo’ vedi che cazzo esce sui giornali però, così parliamo delle tangenti che ha preso Lucarelli”.
E
ancora:
“Bianconi inviava questo sms a Gramazio: “Racconta di quando smazzettavi i soldi di Parnasi con Cantiani, Quarzo e Tredicine... Ladro. Oppure quando hai coperto Pomarici sulla ristrutturazione dell’aula...”.
“Bianconi inviava questo sms a Gramazio: “Racconta di quando smazzettavi i soldi di Parnasi con Cantiani, Quarzo e Tredicine... Ladro. Oppure quando hai coperto Pomarici sulla ristrutturazione dell’aula...”.
Che
differenza c'è tra questi esponenti del popolo, e altri esponenti
della criminalità organizzata che erano organici al gruppo di
Carminati? Con Ernesto Diotallevi (il cassiere della banda della
Magliana), ha contatti con gli «zingari» Casamonica, ma soprattutto
con la ’ndrangheta.
Gli
ndranghetisti del clan Mancuso di Limbadi, le cosche che fanno capo
ai Piromalli, ai Mammoliti, ai Pesce, ai Mazzaferro.
Ma
Carminati aveva rapporti che andavano ben oltre il Campidoglio:
puntava a fare affari con Finmeccanica tramite Lorenzo Cola, tra i
principali collaboratori di Pierfrancesco Guarguaglini.
Assieme
al commerialista Iannilli Carminati ha creato operazioni di
sovrafatturazione fra le aziende di Finmeccanica e società
subappaltanti riconducibili.
Un
sistema che ha occupato tutte le poltrone dentro le partecipate
(quelle che mandano le casse dei comuni in rovina, come ha raccontato
Presa
diretta), che si è spartito tutti gli appalti pubblici che
finivano sempre alle stesse cooperative.
Che
ha lucrato sulle emergenze: quella (vergognosa) sui rom, quella sugli
immigrati, sulla raccolta dei rifiuti.
Cosa
è di destra e cosa è di sinistra? - si chiedevano a fine libro
Abbate e Lillo.
di
certo non è di destra creare un sistema che uccide il mercato e la
concorrenza e dove gli appalti pubblici sono preventivamente
concordati tra chi fa la gara e chi si sa già che deve vincerla. Le
coop rosse di Buzzi, le coop bianche come il gruppo Cascina,
amiche del Vaticano (e di Andreotti dicono gli autori). Questa era il
sistema che aveva messo in piedi Luca Odevaine, l'ex braccio
destro di Veltroni, capo della polizia locale con Zingaretti e
commissario alla gestione profughi.
Cosa
c'è di sinistra nel fare profitto sulla pelle degli immigrati? C'è
un sms che dovrebbe essere scolpito nella pietra, tanto è
disgustoso ma significativo dei tempi in cui viviamo. È quello in
cui Buzzi si augurava tante emergenze:
«Speriamo
che il 2013 sia in anno pieno di monnezza, profughi, immigrati,
sfollati, minori, piovoso così cresce l’erba da tagliare e magari
con qualche bufera di neve: evviva la cooperazione sociale».
Perché,
come dice lo stesso Buzzi in un'altra telefonata: «Tu c’hai
idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende
meno».
C'è
una seconda intercettazione che racconta cosa fosse mafia capitale: è
quella altrettanto famosa in cui er cecato (come era chiamato
Carminati) parla della “terra
di mezzo”
: «
È la teoria del mondo di mezzo compa’. ....ci stanno.. come si
dice.. i vivi sopra e i morti sotto e noi stiamo nel mezzo. E
allora....e allora vuol dire che ci sta un mondo.. un mondo in mezzo
in cui tutti si incontrano ...».
Questo sistema metteva in contatto i vip, i politici, i calciatori del mondo di sopra, con la delinquenza del mondo di sotto attraverso i servizi criminali offerti da questa banda.
Il
problema è che molte volte per risolvere un problema le persone del
mondo di sopra chiedono l'intervento del mondo di mezzo. Rientra
nella mentalità della gente accorciare le strade con scorciatoie
criminali. Bisogna far comprendere che queste metodologie ricalcano
le mafie. [...] E' un modo di accorciare le strade per arrivare al
proprio obiettivo. Tutto questo è mafia duepuntozero, non ci sono
omicidi, oggi utilizzano la corruzione. La corruzione è l'arma delle
nuove mafie.
Tutto
quello che gli autori scrivono nel libro, è successo ed è stato
registrato, ascoltato, trascritto dai carabinieri del Ros che hanno
condotto le indagini.
Parte
del materiale è stato riportato poi come appendice al libro, che è
nato dalla curiosità di un giornalista, Lirio Abbate, che ha voluto
vederci chiaro, su questi imprenditori che si rivolgevano sempre alle
stesse persone, come Massimo Carminati per i loro problemi. Che si
ritrovavano sempre alla stessa pompa di benzina.
È
stato Lirio Abbate a firmare quell'articolo sui Re di Roma: Massimo
Carminati, Michele Senese 'o pazzo, il clan Casamonica, il clan
Fasciani. Che si
stavano dividendo i
traffici criminali su Roma, con gli stessi meccanismi che usa la
mafia a Palermo.
Traffico
di droga, estorsione, movimento terra, usura.
Si
era partiti da questo, per arrivare poi al grande salto: far
diventare il sistema criminale, di stampo mafioso, come un'impresa
che lavora per lo stato. Che offre servizi senza aver nessun rischio
di impresa.
Capace
di entrare in tutte le emergenze, in tutte le crisi.
E
la politica cosa ha fatto, dopo questa vergogna?
Ha
per caso riformato il sistema delle partecipate, per impedire altre
nomine come quella di Mancini ad Eur spa, o di Franco Panzironi
(tutti compagni di militanza di Alemanno nell'estrema destra)
nell'Ama?
Ha
per caso riformato il sistema delle gare pubbliche, per impedire che
cooperative con dentro persone con la fedina sporca possano
partecipare? Per togliere da queste cooperative tutti gli sgravi
fiscali, nel caso vengano prese con le mani nel sacco?
Ha
per caso reso trasparente il meccanismo di finanziamento ai politici
e alle loro fondazioni? Buzzi era di sinistra ma sponsorizzava la
fondazione di Alemanno, ma per strare più tranquillo pagava pure le
cene elettorali per Renzi. Non si può mai sapere....
Fino
ad arrivare all'attuale sindaco, Ignazio Marino, che si faceva
finanziare la campagna elettorale dalla coop rossa 29 giugno, quella
che poi lucrava sugli immigrati
Commentano
gli autori:
Dov’è
la destra e dov’è la sinistra? Sono in parlamento e governano
insieme da molti anni, prima con Mario Monti, poi con Enrico Letta e
ora con Matteo Renzi.
[..]
In
tutte le indagini maggiori del 2014, dall’Expo al Mose fino a
«mafia Capitale», sono emerse tre costanti: la presenza di
finanziamenti non trasparenti alle fondazioni dei politici [..] la
nomina di manager incapaci e asserviti
[..]
[la presenza ] dei consorzi pubblici che gestiscono le grandi opere;
l’alleanza tra coop rosse e coop bianche.
No,
il governo non ha fatto nulla di tutto questo.
Qualche
foglia di fico, come il giudice Cantone per calmare le urla
manzoniane dopo l'uscita sui giornali dello scandalo, un blando
aumento delle pene minime, senza sfiorare i veri nodi delle
fondazioni e delle partecipate.
#lavoltabuona
per mafia capitale non è ancora arrivata.
Ma
almeno ora, dopo aver letto questo libro, non possiamo dirci più
ignoranti.
La
scheda del libro sul sito di Chiarelettere.
Il
capitolo
sulle case del fratello di Totti, affittate al comune di Roma per
l'emergenza immigrati.
2 commenti:
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