L’ULTIMA SCENA del primo episodio di 1992 è un monologo, di Marcello Dell’Utri (Fabrizio Contri) al pubblicitario Leonardo Notte (Stefano Accorsi), sulla Repubblica delle Banane, sul la metafora che segnerà l‘essenza di Forza Italia. “Avrà saputo che sto cercando qualcuno per il posto di vicedirettore - dice Dell’Utri a Notte - Ho pensato di darlo a lei. Ma poi ho cambiato idea. Stasera nominerò Corradi vicedirettore generale. Non se la prenda, Notte. L'azienda è piena di vicedirettori. Per lei ho in mente dell’altro. Ha presente Chiquita? La banana 10 e lode, ha presente? Un tempo si chiamava United Fruit Company e avevano enormi piantagioni in Guatemala e controllavano il governo con dittatori compiacenti. Per questo la chiamavano “Repubblica delle banane”. Ma poi, nel '51, ci furono libere elezioni e divenne presidente il colonnello Arbenz e la prima cosa che fece fu sequestrare i terreni alla United e nazionalizzarli. Un vero disastro per la compagnia. Beh, allora sa che fecero? Ingaggiarono un pubblicitario. Lui pose il problema in un modo diverso. Non era in ballo il profitto di una multinazionale. Era in ballo la libertà dell’America. Organizzò finte manifestazioni antiamericane nelle città del Guatemala, aprì un ufficio stampa e cominciò a tempestare i quotidiani con la notizia che Arbenz era al saldo di Mosca e che dal Guatemala sarebbe partita l’invasione per gli Stati Uniti. Dopo pochi mesi, gli Stati Uniti bombardarono Città del Guatemala spacciandola per una guerra di liberazione e restituirono i terreni alla United Fruit”. “Ma io cosa c'entro?”, chiede Notte .“Dobbiamo salvare la Repubblica delle banane”, chiosa Dell’Utri.Sulla fiction ha scritto un bel post Alessadro Gilioli: Tangentopoli vista dal basso.
Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
26 marzo 2015
Il piano Repubblica delle banane (Carlo Tecce sulla fiction Sky)
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