04 giugno 2016

Da dove vengo io, di Simone Sarasso

Prologo
Che volete che vi dica?
La storia è tutta qui: Benjamin era il Fuoco, Frank il Calabrese la Terra, Meyer l'Ebreo l'Acqua e Chiarlie .. bé, Charlie era un gran figlio di puttana.

Forse un giorno li useranno come libri di testo, i romanzi di Simone Sarasso, dove la Storia e i grandi Personaggi (scritti con la maiuscola) vengono raccontati in modo romanzato ma senza inventare nulla, o quasi. Romanzi dove si entra dentro le storie e le persone andando a rivoltarle come un calzino.
Premesso ciò, occupiamoci di questo nuovo romanzo, “Da dove vengo io”, che inaugura una nuova serie sulla storia criminale dell'America nel secolo scorso: quando cioè l'America accoglieva tutti i disperati dal vecchio continente che avevamo almeno in tasca i soldi per un biglietto per la terra promessa. La terra delle opportunità. Italiani del nord, del centro e del sud. Polacchi, tedeschi, irlandesi, ucraini, russi.
Cristiani, protestanti, ebrei.

È ambizioso il progetto di Sarasso ma non potrebbe essere altrimenti, per uno scrittore che ha raccontato la storia oscura dei nostri anni 60 “Confine di Stato”, 70 “Settanta”, fino agli anni 90 con Il paese che amo: in questa nuova serie si racconteranno i cento anni (come l'augurio che si dava a chi si imbarcava sui bastimenti, “cento anni...”) della storia americana raccontati attraverso le storie di quattro ragazzini, italiani ed ebrei, che dalle strade del Les vollero diventare i re di New York.
Il titolo “Da dove vengo io” si riferisce anche a questo, dai luoghi da dove arrivano queste persone: dalla miseria, dalla fame, dai soprusi (anche religiosi, se ricordiamo i pogrom antiebraici da parte dell'esercito zarista). Ma c'è anche un richiamo al quartiere che accoglierà queste persone appena sbarcate nella terra delle opportunità, dopo i controlli ad Ellis Island, dove questa marea di persona veniva vagliata una per una, come bestie che non dovevano avere difetti. Il quartiere del Lower east side, o Les, nella grande mela, la città che non dorme mai.
Quartiere che è anche un campo di battaglia: irlandesi (“micks”) contro italiani (“paisà”), e contro gli ebrei.
Quartiere che vede crescere una nuova generazione che porta cognomi stranieri ma che non ha alcuna intenzione di fare la vita di fatiche dei primi immigrati, a morire dentro le fabbriche per pochi spicci.
Loro, alle nuove opportunità dell'America, ci credono veramente e faranno di tutto per integrarsi in questa nuova terra, cambiando perfino nome.
“In America siamo tutti uguali perché non frega a nessuno se sei diverso..”

Andiamo a conoscerli: il primo di questi è Charlie Luciano (detto Lucky, per essere sopravvissuto al vaiolo), nato Salvatore Lucania:
Scena 1.1SalvatoreA Lercara la terra è gialla e odora di piscio.Lercara Friddi, il cacatore del demonio.Settanta chilometri a sud di Palermo, ma chi l'ha vista mai Palermo?A Lercara ci stanno le zolfare e niente altro. Ci sta fatica, se ne vuoi fare.Oppure le fame: quella ci sta sempre. E' grassiamoredei.

Dalla Calabria veniva Salvatore Castiglia, che cambiò nome in Frank Costello e che in America arrivò col vestito da marinaretto, un regalo del re in persona.
Scena 1.2Frank«Che vai dicendo?» Maria ha la fronte bassa, una testa di capelli e forcine. La pelle d'oliva.«Il ragazzino, bella signora. Meglio che tu principii a chiamarlo frank! Là dove vai tu, Francesco mica lo sanno dire.»Il marinaio è di bocca buona. Bella, Maria non lo è mai stata; neppure da ragazzina. Figurati dopo sei figli.Fiera, quello sì: «Ma fatti gli affari tuoi, rattusu. E vedi di remare bene che ce ne finiamo al largo .. Francesco non ti sporgere a mamma.»Francesco ha cinque anni, e il vestito alla marinara come un signorino vero.«Frank» dice a voce bassa, si rigira quel nome nuovo sul palato e gli piace assai. Decide all'istante che, nel posto dove andrà a vivere, sarà tutto diverso.

L'origine di Benjamin Siegel non è chiara: se dall'Austria o dall'Ucraina.
Scena 2.2BenLa prima cosa di cui tutti parlano, quando Benjamin Siegel viene al mondo, sono le sue palle.«Enormi!» sentenzia Jennie, che in vita sua ne ha visto qualche paio. Ma di certo non tanto grandi.

Infine il piccolo Meyer Lansky, scappato con la madre dalla Polonia occupata dallo zar, dalle botte e forse dalla morte. Per arrivare nel Les e scoprire come fare fortuna col gioco, agli angoli delle strade:
Scena 3.3MayerMayer ha paura.Ha quattro anni o forse cinque, e stringe forte la mano del nonno.«Tieni gli occhi bassi» dice il vecchio. «Qualunque cosa succeda, non ti fermare.»Mayer non si ferma e continua a camminargli appresso, stretto stretto alla mano ossuta.Vicinissimo a quelle gambe secche e forti.Un passo dopo l'altro, finge di non sentire le urla dietro le spalle.Finge che la casa sia vicina.
Meyer e il nonno vivono a Grodno, Polonia settentrionale. E l'inverno è duro da queste parti.Sono ebrei, come un sasso di gente qui al villaggio. Ma, a differenza degli ultimi arrivati, Mayer e il nonno non sono in fuga.
Cioè, non ancora.Da quando Nicola II è il nuovo Zar, i cosacchi fanno quello che vogliono....

Salvatore Lucania è quello del ramo protezione: vuoi girare tranquillo nel quartiere, senza avere rogne dagli irlandesi? Rivolgiti alla banda dell'italiano, e non avrai problemi.
Meyer decide che studiare serve a poco, per uscire dalla miseria, meglio sfruttare le sue doti nel gioco, la sua capacità nell'osservare i giocatori e i chi gestisce i banchetti. E tirar su un bel po' di dollari.
Ben Siegel si è fatto un nome sia nel ramo riscossioni che in quello delle rapine, con alterne fortune.
Infine Frank, che vorrebbe sposare la ragazza dei suoi sogni ma la legge arriva prima e lo schiaffa in galera.

Naturale che questi ragazzi siano destinati ad incontrarsi, a rispettarsi (perché ciascuno vede nell'altro la stessa determinazione nel farcela) e, infine, nel mettersi assieme. Italiani ed ebrei. “Che ve lo dico a fare ..”

Si gettano in tanti affari, i ragazzi: le bische, le scommesse, il recupero crediti, la protezione.
Ma il salto di qualità, quello che gli fa guadagnare tanti (e quando dico tanti, dico veramente tanti) avverrà grazie al Volstead act, ovvero la legge che proibisce la produzione e la vendita di prodotti alcoolici.
Il proibizionismo: è il 17 gennaio del 1920 quando mentre l'America va a bocca asciutta, i ragazzi mettono in pista un bel traffico illegale di buon distillato inglese, grazie al magnate Arnold Rothstein e i suoi contatti coi produttori inglese da una parte e il bel mondo dell'Upper side, tanto bisognoso della bumba.

Ma tanti soldi diventano un impiccio, se non sai come investirli: mica li puoi dichiarare .. Metterli in banca? No, e se qualcuno arriva e te li ruba? Tenerli nascosti?
L'idea arriva, sempre a Luciano e Meyer, con l'invenzione del riciclaggio: prestare soldi a piccoli artigiani, esclusi dal giro dei prestiti bancari e, in caso di mancata restituzione dei soldi, rilevare pezzi dell'azienda.
Diventare puliti, rispettabili.
In pochi anni i quattro ragazzi che vollero farsi re si sono dati una ripulita: niente pezze al culo, ma scarpe bicolore, borsalino in testa e addosso un doppio petto rigato.
Persone rispettabili, eleganti, che sanno come divertirsi e sanno quali ingranaggi oliare per far continuare gli affari: nella polizia, in municipio, tra gli agenti di quartiere.
Ma sono anche persone spietate che non si fermano di fronte alla violenza: quando qualcuno si mette di traverso, vuole fare la spia, cerca di sbarrargli il passo, sanno come toglierlo di mezzo. Con le pistole, coi coltelli, con le mazze.. “Hai capito come?”.

Siamo negli anni venti e ancora non è arrivata la grande crisi e la depressione: tutto va a gonfie vele e, alcool e droghe a parte, nulla può fermare gli affari di Luciano, Lansky, Siegel e Castello.
Nuove opportunità si aprono all'orizzonte, mentre Lindbergh attraversa l'oceano, Hitler diventa famoso in Germania e Valentino muore gettando nello sconforto le sue fan.
Il futuro è un fumo giallo in odore di santità.Il futuro: una goccia di sangue nero in un oceano di vaniglia.”

Che aggiungere, ancora? Buona lettura del “game of Thrones della mafia americana”.

Altri spunti per la lettura

La scheda del libro sul sito di Marsilio e il blog dell'autore.
I link per ordinare il libro su Ibs e Amazon


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