Ci sono sconfitte che fanno bene: voglio dire, fa sempre poco piacere perdere un'elezione, ma se da queste si riesce a trarre un insegnamento buono per il futuro, ben venga.
La sconfitta del PD a Roma Torino, per esempio: servirà da una parte a far cambiar aria in questi comuni.
A Torino dopo anni di amministrazione di un centrosinistra che non è saputo andare oltre l'abbellimento del centro e la Fiat di Marchionne e che ora si scopre sempre più povero.
A Roma, dopo mafia capitale, non era sufficiente cacciare Marino (con un'operazione vergognosa come l'atto col notaio).
Ora il PD avrà tempo per riflettere: sui contenuti, cui candidati, sul rapporto con gli elettori (a Milano Sala ha vinto grazie al turiamoci il naso).
Ma sono vittorie che ci permetteranno di capire se il M5S è pronto per governare una grande città: c'è poco da festeggiare e molto da fare.
Certo, forse Roma senza le Olimpiadi sarà più triste, ma almeno avremo il tempo di occuparsi di questini più terra terra.
Sono finiti i ballottaggi e possiamo archiviare anche queste elezioni: elezioni contrassegnate dalla poca memoria dei candidati, dai toni bassi.
Che tutti ne traggano lezione visto che alla fine, gli elettori, sono sempre meno e sempre più arrabbiati.
Non vorrei ora passare i prossimi mesi a vivere la campagna elettorale per il referendum su questi argomenti.
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