Tante promesse prima, poche cose fatte ora: i primi commenti sul governo Salvimaio (o gialloverde o del cambiamento, vedete voi) si possono riassumere così. A tre mesi dal giuramento, l'azione del governo si traduce nel decreto dignità, nel mettere fine al decreto Orlando sulle intercettazioni, al dietro front sui vaccini e al ricalcolo dei vitalizi (che fa risparmiare qualche milione ma vedremo come andrà a finire).
Bisogna essere bravi e intellettualmente onesti per sapere capire cosa è fuffa (il finto dinamismo di Salvini che ha quanto pare crea consenso) e cosa è stato ottenuto concretamente.
Dall'Europa e dagli amici di Visegrad poco per i migranti.
Sulla flessibilità e sulla possibilità di sforare i conti ancora meno.
Di Maio era partito lancia in resta a sfidare agenzie di rating e Unione, ma ora l'esecutivo sembra aver cambiato tono.
L'Italia è in Europa e il suo debito è in mano ai mercati, piaccia o no, dobbiamo rispettare certi accordi.
Cosa potrebbe fare ora questo governo: c'è la riforma della giustizia contro la corruzione, che già piace poco alla Lega (e a FI e a parte del PD).
Ci sono le nomine Rai e nelle altre aziende pubbliche.
C'è l'importante trattativa sull'Ilva in cui il M5S dovrà metterci la faccia e rispondere al suo elettorato (che a Taranto chiedeva anche la chiusura dell'impianto).
La ricostruzione del ponte Morandi a Genova, gli sfollati, la revisione delle concessioni, il check dei viadotti ...
Ci sono così tante cose da fare che sorprende la faciloneria con cui gli esponenti dell'esecutivo si lanciano in dichiarazioni, oggettivamente imbarazzanti.
Siamo fatto al 90% di acqua (e vedremo che accordo prenderanno con Lega e Forza Italia sull'acqua pubblica).
I Donnie Brasco per spazzare la corruzione.
Parafrasando un detto romano, toglietevi i social ..
Non ho grande fiducia in questo esecutivo, purtroppo nemmeno nella sua opposizione e questo non è un buon segno di salute del paese.
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