Il servizio di Presa diretta sulla sicurezza dentro le nostre città fa nascere alcune considerazioni: le nostre città, non solo quelle al sud, non sono sufficientemente presidiate, per i vuoti di organico di polizia e carabinieri.
Vuoti che sono riempiti, in alcune città dove la "sensibilità" politica è più alta, con l'esercito.
Ma il vuoto non è solo nelle volanti, nei vigili, nella polizia e nei carabinieri: c'è un vuoto dello stato nei quartieri oggi in mano agli spacciatori.
Vuoto per i palazzoni abbandonati, vuoto per le scuole fatiscenti (quando ci sono), vuoto per gli asili che mancano, vuoto per le case popolari non assegnate, occupate, gestite dal racket.
Il taglio alle forze dell'ordine (5 miliardi) comincia col governo Berlusconi (e la Lega era alleata) del 2009 e se oggi cambia qualcosa è per merito del precedente governo che ha ripristinato il turnover.
Ma per tutto il resto, non ci sono scuse né a destra né a sinistra, la sinistra della cena saltata che ieri, per voce dell'ex ministro Minniti, ha ammesso di non aver dato risposte alle paure delle persone.
Ma quali paure?
Casa, lavoro, presidio del territorio, servizi pubblici e magari anche piste ciclabili, scuole belle e sicure.
E un percorso di integrazione per gli immigrati che non passi né per i lager libici né per le carceri a cielo aperto in Italia, in mano alle cooperative bianche o nere.
A queste insicurezze si è risposto ieri con gli 80 euro, con i dati Istat, coi numeri del PIL.
E oggi si risponde coi fucili e le pistole in casa.
Ma le paure, le città insicure, i quartieri non curati, sempre lì rimangono.
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