Ieri sera è stata serata La7, sebbene a macchia di leopardo: prima Otto e mezzo dove mi sono sentito Pansa parlare di allarme golpe e poi con l'intervista di Floris all'allegro Salvini.
Partiamo da Pansa: in questo paese il golpe non c'è stato negli anni settanta, quando era sufficiente far arrivare a chi di dovere l'intenzione del golpe per spostare l'asse politico del paese e vogliamo farlo oggi?
Quella di Pansa, quando parlava di golpe per mano di carabinieri o Guardia di Finanza, mi è sembrata solo una provocazione per far rumore.
Semmai ci sarà un golpe, sarà l'ennesimo golpe al rallentatore nel momento in cui Salvini e Di Maio cominceranno a far approvare a colpi di maggioranze quelle riforme che Orban ha imposto all'Ungheria.
Controllo della stampa, della magistratura, cittadini spiati, divieto di sciopero e via discorrendo ..
Ma prima di arrivare a questo potremmo anche preoccuparci della futura manovra finanziaria: l'allegro Salvini ieri ci ha dato la perfetta definizione di cosa significhi populismo, ovvero l'arte di saper strappare applausi e consensi alla platea.
Meno tasse, meno criminali, meno clandestini, più posti di lavoro.
Mando a casa la gente in pensione e assumo 500mila giovani.
I clandestini li espello e se un richiedente asilo commette un reato lo mando a casa.
Il ponte di Genova? Lo paga Autostrade per l'Italia.
La Fornero? Cancellarla è un dovere morale (certo sentir difendere dall'ex ministro i giovani, fa quasi ridere).
L'aumento dell'IVA? Non ci sarà.
Chi se ne importa dei soldi, del mondo del lavoro che per i giovani è un mondo senza tutele, della Costituzione, degli accordi internazionali e degli avvocati di Aspi.
Che l'aumento dell'IVA è solo rinviato.
L'Ungheria di Orban?
Rideva Salvini, ministro della Repubblica che ha giurato sulla Costituzione, di fronte all'elenco delle riforme antidemocratiche del presidente ungherese.
Perché parlare di libertà di stampa, di associazione, di espressione, di tutele nel mondo del lavoro, di rispetto dei diritti mica fa strappare qualche applauso.
Loro sono il governo del cambiamento e troveranno i soldi per fare tutto quello che si deve fare: Salvini aveva con sé un lungo elenco di riforme da approvare, dalla legge sulla separazione alla legittima difesa.
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