17 settembre 2018

Per città più sicure – le inchieste di Presa diretta


Questa sera Presadiretta si occuperà del tema più caldo di questo momento, anzi del tema più caldo di questi ultimi anni: la questione sicurezza nelle città italiane.
Cosa è successo alle nostre città in cui oggi abbiamo interi quartieri dove il controllo del territorio sfugge allo Stato ed è sempre più in mano alla criminalità organizzata?
Cosa possiamo fare per rendere le città più sicure (e qui si intende, quali politiche diverse da quelle fino ad oggi applicate)?

L'impressione è che per un problema reale, si siano individuate delle risposte sbagliate.
Partiamo dalla serie di eventi, succedutisi questa estate, di persone di colore sparate mentre erano per strada, mentre stavano lavorando, da parte di cittadini italiani.

Alcuni dei quali si sono pure giustificati in modo puerile: stavo pulendo l'arma, volevo sparare al piccione..
E' un caso, oppure è il frutto avvelenato della campagna di odio, che non è nata oggi, contro l'immigrato con la pelle scura (e le ONG, e i buonisti, e via discorrendo..)?
Immigrati che sono stati indicati come colpevoli di tutti i nostri mali: sono un peso per lo stato, non fanno niente, rubano e stuprano. E siccome lo Stato non può proteggerci, devo pensarci io.

Pregiudizi, false paure che alimentano un clima d'odio: ma che ci siano intere piazze nelle mano di bande criminali, è un dato di fatto che le telecamere di Presa diretta hanno mostrato.
Succede a Torino: “che succede se nella tua città si installa una banda di spacciatori nigeriani che non puoi scacciare?” - si chiede Iacona nel primo della puntata.
E la risposta è che la città si deve curare.


Siamo a Torino, nel quartiere Barriera, che una volta ospitava gli operai del sud che erano emigrati qui per lavorare nelle fabbriche come come la Fiat.
La crisi industriale e l'arrivo di molti stranieri lo hanno trasformato in uno dei quartieri più multietnici: il problema qui non sono gli stranieri ma la delinquenza e la droga.
Se vi capita, leggere il romanzo di Cristian Frascella “Fa troppo freddo per morire”

Barriera era un quartiere operaio di immigrati del sud. Lavoravano all'Iveco, alla Pirelli, alla Michelin, alla Magneti Marelli. Poi quella generazione è quasi sparita, sono scappati altrove o sono morti. Quelli che sono rimasti, per scelte sbagliate o per scalogna, hanno messo al mondo questi figli del buio.Senza lavoro, senza laurea, senza altro destino che girovagare a muso duro da una via all'altra, da un un locale all'altro.L'invasione degli extracomunitari ha spezzato il tenue equilibrio su cui si reggeva il quartiere. La malavita locale si è scontrata con quella albanese, rumena, magrebina, asiatica, è stato versato altro sangue. Sono arrivate le armi. Barriera è diventata un centro di smercio, parte da qui l'eroina che stupidisce mezza città.

La notte è uno spaccio continuo, raccontano le persone intervistate: di sera e di giorno, tutti i giorni, e le retate della polizia servono a poco. Qui, dicono le carte di un'inchiesta della Procura torinese, ha le base una potente organizzazione criminale nigeriana, radicata da molti anni. Organizzazione che è stata considerata mafia, per il suo modo di operare: a Torino operano due delle sette segrete nigeriane (“secret cults”) del mondo: nate come confraternite nei campus, sono diventate oggi strutture criminali.
Strutture in grado di gestire spaccio di droga, prostituzione e traffico di esseri umani.
Mafie moderne con riti antichi di affiliazione, dove l'iniziati viene percosso fino allo sfinimento.

Da Torino a Parma: se per Torino avevo scomodato Frascella, per Parma mi tocca citare Valerio Varesi e il suo commissario Soneri nel libro “La legge del Corano”

«Li conoscete?» chiese poi ai due agenti una volta partiti.
«Le ronde, commissario. Sono bravi diavoli. Girano fino alle tre di notte e ci segnalano i sospetti. Su dieci che ce ne dicono va bene se ce n'è una giusta.»«E' così scesa la fiducia nelle forze dell'ordine?»
«Dottore, c'è da capirli: ormai i politici hanno insegnato a rubare a tutti. Sono arrivati i ladri anche dall'estero! Sbarcano già imparati, ma qui hanno il master!» sghignazzò il poliziotto alla guida.
Soneri tacque intuendo la deriva del discorso.

Quartiere Oltretorrente a Parma: gli abitanti del quartiere hanno scritto a Presa diretta quando si sono resi conto che nel quartiere si stava consolidando il fenomeno dello spaccio, a tutte le ore.
Anche qui lo spaccio è in mano ad una banda di nigeriani che non è difficile incontrare.

IL sindaco di Parma ha scritto al ministro Salvini, chiedendo più risorse per la sicurezza e pene efficaci contro questi reati: il sindaco Pizzarotti sarà ospite della trasmissione.

Cosa è successo dunque, alle nostre città: Torino, Milano (Piero Colaprico ci viene in aiuto), Parma, Roma ..?
E' il fallimento delle politiche di integrazione, di un modello industriale, dei tagli al compartimento della sicurezza (nato dai tempi dei governi di centro destra), dell'abbandono del presidio dei quartieri da parte delle istituzioni: in questo modo gli stranieri irregolari sono manovalanza a costo zero per le mafie.

La scheda della puntata: LA CITTÀ SI CURA
Questa puntata di PresaDiretta affronta uno dei temi al centro dell’agenda politica nel paese, la sicurezza. Cosa bisogna fare per rendere le nostre città più sicure e ridare fiducia ai cittadini? Come superare l’allarme sociale nato con l’arrivo dei migranti e la rabbia che ha assunto le forme del razzismo e dell’intolleranza?PresaDiretta è andata a raccontare come si vive in un quartiere di una città bella, colta e agiata, che si è trasformato in una piazza di spaccio. Cosa fare allora? Come riconquistare gli spazi comuni e il diritto di vivere serenamente nella propria città? Un gruppo di cittadini ha deciso di unire le forze e diventare un punto di riferimento e di inclusione per la lotta contro lo spaccio della droga.E poi, cosa accade quando si abbandona il presidio del territorio? Quando le politiche di integrazione non funzionano e gli stranieri irregolari diventano un bacino di mano d’opera a costo zero per la criminalità? Le organizzazioni criminali hanno campo libero e si organizzano. E’ quello che è successo con la mafia nigeriana. Un inquietante reportage di PresaDiretta su uno dei gruppi criminali meno conosciuti del paese, ma molto organizzato sia al sud che al nord.Eppure c’è chi ha trovato il modello giusto e ha capito come si fa a trasformare le città in luoghi sicuri e accoglienti per tutti. Le telecamere di PresaDiretta sono andate in Belgio a Mechelen, una delle città d’Europa con il maggior numero di stranieri in rapporto agli abitanti. Qui convivono 130 nazionalità diverse. Oggi Mechelen rappresenta un modello, non ci sono tensioni, non ci sono paure, la criminalità è diminuita e la sicurezza aumentata.Tanti i temi sul piatto di questa puntata di PresaDiretta, che si intrecciano con il lavoro dell’Esecutivo e la realizzazione del Contratto di Governo. Sono in arrivo il decreto sicurezza, la riforma della legge sulla legittima difesa, e PresaDiretta ha raccolto le posizioni e le proposte dei diversi partiti sulle politiche dell’integrazione e della sicurezza.
LA CITTA’ SI CURA” è un racconto di Riccardo Iacona con Teresa Paoli, Luigi Mastropaolo, Massimiliano Torchia, Andrea Vignali.

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